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Indice DAX - Germany 40: storia, composizione e previsioni

Il paniere di titoli rappresentativo della Borsa tedesca ha sofferto molto nel 2022 a causa del deterioramento dello scenario macroeconomico. Tuttavia, un eventuale marcia indietro delle banche centrali potrebbe farlo rimbalzare.

Fonte: Bloomberg

Il DAX, o Deutsche Aktienindex, è il maggior indice azionario della Borsa di Francoforte che sintetizza l’andamento dei 40 titoli azionari più importanti in termini di capitalizzazione e liquidità. In realtà, dalla sua creazione nel 1988 con un valore base di 1000 punti, il DAX ha sempre compreso non più di 30 titoli.

Tuttavia, dal 24 novembre 2020, la Deutsche Börse, durante una delle sue periodiche revisioni, ha introdotto 10 ulteriori componenti con il fine ultimo di avere un campione più rappresentativo dell’economia tedesca.

Tra questi sono state incluse aziende del calibro di: BASF, Puma, Zalando e la francese Airbus.

In precedenza, per essere ammesse all’interno del DAX, le azioni dovevano rispettare alcuni criteri molto stringenti tra cui: i titoli dovevano essere quotati sul segmento primario (Prime Standard Segment), le società dovevano avere sede in Germania, i titoli dovevano essere negoziati continuativamente sul segmento Xetra e infine il flottante doveva essere pari almeno alla quota del 15%.

Inoltre, i titoli dovevano rispettare alcuni requisiti sia di liquidità (calcolata come la velocità di turnover del flottante negli ultimi 12 mesi) sia di capitalizzazione.

Tuttavia, dal settembre 2021, i criteri sono stati ridotti e ora si tiene conto principalmente della capitalizzazione di mercato. Infatti, il calcolo dell’indice è effettuato in base alla ponderazione sulla capitalizzazione (value-weighted) che dunque garantisce un “peso” maggiore alle aziende con una capitalizzazione di mercato più grande.

L’indice viene ricalcolato ogni 15 secondi a partire dall’apertura delle negoziazioni alle 9:00 del mattino ora locale.

Non ultimo, il DAX viene periodicamente rivisto (come avvenuto due anni fa) per tenere conto degli eventuali cambiamenti nelle caratteristiche delle aziende componenti il paniere e per finalizzare l’eventuale inclusione o esclusione di nuovi titoli.

In questi casi, la Borsa tedesca provvede all’esclusione di quei titoli che hanno peggiorato la loro posizione in graduatoria (oltre il trentacinquesimo posto) e invece all’introduzione di quelle aziende che hanno raggiunto una posizione entro i primi 25. La revisione può avvenire anche a causa di eventi societari che interessano aziende componenti l’indice oppure, trimestralmente, in corrispondenza delle date di scadenza del future con sottostante il DAX (terzo venerdì dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre).

Le previsioni

Da inizio 2022, l’andamento del Germany 40 è stato negativo con una variazione del -22%, sulla scia dei suoi equivalenti europei ed internazionali, tutti indeboliti dallo sfidante contesto macroeconomico.

In particolare, l’economia in Germania ha mostrato notevoli segnali di cedimento con il PIL tedesco che si è fermato, su base annuale, al +1,8% nel secondo trimestre contro il +4% del primo trimestre 2022. Su base trimestrale, invece, è aumentato solo dello 0,1% nel secondo trimestre.

Le cause sono molteplici ma la principale rimane la crisi geopolitica, tramutatasi in energetica, che sta sconvolgendo il Vecchio Continente. Non ultimo anche le pressioni inflazionistiche hanno toccato livelli record con il dato preliminare relativo a settembre che ha mostrato un incremento su base annuale del +10%.

Dunque, in attesa del dato finale, che non si discosterà troppo dalle stime, le previsioni non sono di certo rassicuranti.

Nel medio/breve periodo ci aspettiamo ulteriori ribassi per il Germany 40 che saranno ancora più forti nel momento del break-out ribassista dei minimi a 11.810 punti, condizione che potrebbe gettare le basi per una discesa verso 11.330, bottom del 26 ottobre 2020.

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