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Crolla il bitcoin, crollano le criptovalute e, con esse, crolla anche Nvidia. E vice versa.
Il leader dei chip utilizzati per la creazione (mining) di moneta virtuale, che fino a un anno fa non riusciva a far fronte alla crescente richiesta di schede grafiche, si trova ora ad operare in un mercato dei chip inondato di prodotti di seconda mano. Una manna, per gli appassionati di videogames; una condanna, per la produttività delle società tecnologiche.
Il movimento che ormai da giorni sta depauperando il comparto delle cripto non si arresta, complice un settore tech a Wall Street tornato in territorio negativo, sulle attese di rallentamento del gigante di Cupertino.
Bitcoin: -20% in due sedute. Non da meno, ethereum e litecoin e ripple
Se i numeri delle valute virtuali erano stati impressionanti a rialzo, altrettando stanno facendo a ribasso, con perdite record in lassi temporali di brevissimo termine. Meno 20% in due giornate; meno 32% in sette sedute: la discesa del bitcoin prosegue senza tentennamenti. Sceso al di sotto dei 5000 dollari per moneta virtuale, si avvicina ora velocemente alla soglia dei$4000.
Movimento analogo è stato registrato anche dalle altre cripto, che perdono tutte terreno, a partire del -12% odierno di ethereum e litecoin, fino al -9% del ripple.
Dal canto suo, Nvidia, società leader nella produzione di chip, ha iniziato il proprio tracollo dopo la presentazione degli ultimi dati trimestrali, che hanno rivelato previsioni eccessivamente ottimistiche legate alla moda criptovalute. Il titolo perde oggi oltre il 7%. Sulle meno rosee previsioni non hanno potuto molto nemmeno i dati positivi dei ricavi, saliti del 21% su base annua (3,18 miliardi di dollari contro 2,64 miliardi) e in aumento del 2% rispetto al trimestre precedente.
Bitcoin: perché scende? Un crollo senza ragione apparente
Difficile risalire alle ragioni del crollo. L’opinione dei più sembra però concordare sul fatto che, mentre l’introduzione del bitcoin cash (1 agosto 2017), moneta virtuale nata dalla modifica del protocollo di bitcoin, aveva rinfrancato l’idea che le cripto si stessero pian piano attestando sul mercato, la divisione in due del bitcoin cash (15 novembre) ha sfibrato il mercato: le nuove realtà nate da questo, Bitcoin ABC e Bitcoin SV, rispondono infatti a due filosofie diverse, ognuna delle quali pronta a rivendicare il proprio ruolo di “vero” bitcoin cash.
Morale: sul mercato coiesistono 3 bitcoin. E il mercato non li vuole più
A mettere sotto pressione il bitcoin è stato inoltre l’avvio di indagini avviate dagli Usa sul rally del 2017: il dipartimento di Giustizia a stelle e strisce intende far luce sul picco massimo toccato lo scorso anno dalla divisa a ridosso dei 20 mila dollari, per comprendere se dietro al rialzo ci siano stati casi di manipolazione.
Intanto, la Securities and Exchange Commission, autorità di borsa americana, ha annunciato pene civili da comminare alle aziende “fornitrici” di criptovalute che non hanno registrato come “prodotti finanziari” le loro initial coin offering (una sorta di Ipo per l’emissione di criptovaluta).