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Il calo di iPhone in Cina spinge a ribasso le vendite di Apple e, assieme a queste, le future stime di ricavo. Immediata la reazione del titolo a Wall Street, che ha concluso la prima giornata di contrattazioni del 2019 in rosso di oltre sette punti percentuali.
Dopo la conclusione di un anno negativo per la società di Cupertino (che ha perso l’8,5% circa da inizio gennaio), le azioni della mela morsicata sono tornate ieri a testare i minimi da luglio 2017 a quota 145 dollari. Il titolo quotava ad ottobre 2018 su massimi in area $231.
Ad infondere nuova negatività tra gli operatori di mercato è stata la revisioni delle previsioni di vendita 2019 (revenue warning) consistente in un taglio da 9 miliardi di dollari, da un precedente intervallo tra 89 e 93 miliardi, agli attuali 84 miliardi. Le attese del primo trimestre 2018 erano a 88,3 miliardi.
“La debolezza economica in alcuni Paesi emergenti” ha spiegato in nota il gruppo di Tim Cook, “si è rivelata più rilevante di quanto avevamo previsto”. In Cina, nel caso di specie, l’economia “ha iniziato a rallentare nella seconda metà del 2018” mentre la crescita del Pil è stata la seconda più bassa nella storia degli ultimi 25 anni.
Se da un lato l’incedere meno pronunciato della locomotiva cinese si lega ad un processo di maturazione della stessa economia interna, l’ambiente teso venutosi a creare con gli Stati Uniti sul fronte commerciale ha accelerato tale rallentamento. Le prese di posizioni tra i due Presidenti, Xi Jining e Donald Trump hanno inoltre accentuato la rivalità tra aziende del medesimo settore, in una guerra di posizione per la conquista della leadrship. E’ il caso di Qualcomm, che ha accusato Cupertino di non aver pagato adeguatamente la propria tecnologia (brevetti) impiegata sui modelli iPhone e che ha portato la Cina a disporre il bando degli smartphone dal mercato.
Il calo di Apple e, assieme a questo, la debolezza dell’indice Nasdaq, ha spinto in perdita i mercati asiatici. Ad impattare negativamente su di essi le indiscrezioni trapelate sul possibile accordo tra Cina e Stati Uniti (che apriranno un tavolo di discussione la prossima settimana a Pechino), che secondo il presidente Trump avrà scarsi margini di manovra.
Shanghai ha terminato la seduta in calo dello 0,15% circa. A ribasso anche l’indice di Hong Kong, dello 0,68%. Non meglio è andata alle economie correlate alla Cina: Taiwan ha perso lo 0,65%, Singapore l’1,1%, Seul lo 0,8%.