Brexit, appello della Regina: "trovare un terreno comune". Mano tesa a Theresa May?
Mercati in attesa del voto dei Comuni di martedì 29 gennaio. Resta il nodo Irlanda. Germania rivede a ribasso le stime di Pil 2019: pesano rallentamento crescita globale e Brexit.
I britannici devono trovare un terreno comune, nonostante le differenze che li dividono e senza mai perdere di vista lo scenario d'insieme. Per far ciò sono necessari dialogo ed ascolto.
A sbilanciarsi in tali termini è stata la Regina Elisabetta in persona che, scesa in campo dal suo trono, è intervenuta in occasione del centenario dello Women's Institute (WI) di Sandringham. Nessun riferimento diretto è stato fatto alla Brexit, certo, ma le parole utilizzate dalla reale sembrano aver teso una mano nei confronti della premier britannica, Theresa May.
Brexit: martedì si rivota il piano in Parlamento
In attesa di martedì prossimo, quando le Camere si riuniranno per votare nuovamente il difficile accordo per l’uscita dall’Unione, i mercati cercano di profilare quali possibili vie di fuga si aprano all’orizzonte. Il nuovo voto non si baserà infatti sulle modifiche apportate al testo da Theresa May (sostanzialmente identico a quello bocciato dieci giorni fa), ma sarà incentrato su una maggior consapevolezza delle circostanze: l’uscita senza accordo dall’Unione resta una delle opzioni sul tavolo, la peggiore tra gli scenari possibili non solo per la Gran Bretagna, ma per ogni stato che con l’Inghilterra coltiva rapporti commerciali.
Ecco allora l’opposizione schierata a favore di un referendum bis, sulla quale però la premier si è più volte detta fermamente contraria; la possibilità di uno slittamento dell’articolo 50, che farebbe scattare in là il termine del 29 marzo, concedendo più tempo alle parti per formalizzare la propria posizione una volta fuori; la possibile riscrittura dell'accordo del 1998 per assicurare l'impegno del Regno Unito a mantenere aperto il confine irlandese, dopo che Bruxelles si è detta non disponibile a discutere nuovamente dei fondamenti dell’accordo raggiunto con May.
Brexit: fattore di rischio per Fmi, Bce e... Germania
Dopo esse stata citata, in ordine, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca centrale europea come uno dei fattori più rischiosi dello scenario economico 2019, la Brexit torna a mietere un’altra vittima. Questa volta, non si tratta di un’azienda che programma la fuga dai confini inglesi, ma di un Paese, il locomotore europeo.
Secondo quanto riportato da Handelsblatt online, che ha citato fonti vicine al governo, l’esecutivo tedesco avrebbe abbassato le proprie stime di crescita 2019 al 1%, rispetto d una valutazioni iniziale fatta in autunno dell'1,8%. A motivare la scelta, il ridimensionamento delle previsioni di crescita economica mondiale e l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, con ciò che ne conseguirà a seconda dello scenario.
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