Brexit nelle mani del Parlamento, Fed più vicina al taglio dei tassi: cosa aspettarsi dal mercato?
Via il dossier Brexit dalle mani di Theresa May; sterlina poco mossa. Rosengren (Fed Boston) crescita del 1° trimestre debole; sale all'80% l'attesa di taglio tassi entro settembre. Investitori cauti, mercato del forex poco mosso
Dossier sulla Brexit nelle mani del Parlamento inglese e Federal Reserve pronta ad un primo trimestre “abbastanza debole”: due elementi d’incertezza che hanno lasciato straniti gli investitori, il cui approccio si è mostrato più cauto delle attese, specie sul mercato del forex.
Mercato forex poco mosso: attese conferme
Euro stabile contro dollaro, sterlina in frazionale rialzo contro il biglietto verde ed uno yen in calo poco oltre lo 0,10%, dopo una chiusura contrastata delle borse asiatiche: Tokyo ha guadagnato il +2,15%, dopo aver messo a segno ieri il peggior risultato dalla fine di dicembre; Shanghai giù dell’1,55%, con gli investitori ancora confusi circa la stabilità dell’economia Usa, la cui inversione della curva dei rendimenti (il 3 mesi è arrivato a rendere più del 10 anni) ha riacceso nelle scorse ore il fattore rischio.
Brexit: il dossier passa da May al Parlamento
Nella tarda serata di lunedì la Camera dei Comuni ha votato per riprendere il controllo dell'iter sulla Brexit: l’emendamento, che prevede siano i deputati inglesi a votare mercoledì alcune opzioni alternative al piano concordato da Theresa May con Bruxelles (già due volte bocciato dal Parlamento), è stato approvato con 329 favorevoli e 302 contrari. Per la prima volta, il Parlamento toglie al governo con un voto bipartisan il controllo sulle modalità di uscita del Regno dall’Unione.
Fed Boston: crescita Usa 1° trimestre "debole"
Dall’altra sponda del Pacifico, invece, il presidenre della Federal Reserve di Boston, Eric Rosengren, è intervenuto ad Hong Kong affermando che la crescita economica statunitense potrebbe essere "abbastanza debole" nel primo trimestre, ma tenderà ad avvicinarsi al range del 2-2,5% nel corso dell'anno. Secondo Rosengren, una pausa da parte della banca centrale americana è ad ora l'azione più responsabile che possa esser presa.
Dopo l’inversione della curva dei rendimenti sui titoli di Stato americani, il mercato ha iniziato a scontare sempre in maggior misura la possibilità di un taglio dei tassi d’interesse prima della fine dell’anno, con l'80% dei pareri che propende perché ciò avvenga a settembre.
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