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Commissione Ue boccia l'Italia: crescita in retromarcia e rischio per l'Unione. Piazza Affari fiacca

L'Italia non convince: preoccupano elevati livelli di debito, minor credito al mercato e riforme politiche che rischiano di toglier slancio all'economia. Ftse Mib poco mosso, giornata no per tutti i listini. Spread Btp/Bund a 263.

Fonte: Bloomberg
Unione europea Italia banche Credito Commissione europea FTSE MIB

Squilibri economici eccessivi che potrebbero minare la stabilità delle altre economie europee. Così si è espressa la Commissione europea che, come da attese, ha nuovamente bocciato l’Italia.

Italia: resta il problema dell'eccessivo debito

Al centro dell’analisi ancora una volta l’eccessivo livello di debito, nonché una “protratta scarsa produttività” che si accompagna ad un contesto di riferimento dove la quota di crediti non performanti in pancia alle banche europee resta ancora troppo elevata e in cui la disoccupazione resta tra i fattori di rischio. Complessivamente, la quota di non occupati nel Vecchio Continente si attesta al 7,9%; quella italiana tocca invece il 10,3%. Secondo la Ue, inoltre, l’Italia ha compiuto buoni passi avanti nelle operazioni di riduzione degli npl bancari (calati di 70 miliardi nel 2018 rispetto ai 264 miliardi del dicembre 2017), ma le più difficili condizioni di mercato del prossimo futuro rallenteranno il ritmo delle cessioni.

La decisione, già in parte scontata dal mercato, non ha avuto particolari effetti sull’indice di Milano: in una giornata per lo più negativa per tutti i listini del Vecchio Continente, il Ftse Mib, in calo dello 0,2%, risulta essere il miglior paniere d’Europa. Poco mosso anche lo spread tra titoli di stato italiani e tedeschi, col differenziale Btp/Bund in crescita del 2% circa, a 263 punti base.

Secondo quanto riportato in mattinata dall’autorità Ue, difficilmente l’Italia riuscirà a ridurre i propri livelli di debito alla luce delle deboli prospettive macroeconomiche e di una riforma politica che “non aiuta la crescita”. I piani di bilancio meno espansivi previsti dal Governo giallo-verde, inoltre, implicheranno “un deterioramento dell'avanzo primario".

La commissione Ue si è inoltre sbilanciata sull’attività del credito, evidenziando che “tassi più alti rispetto ai livelli d’inizio 2018 stanno intaccando i costi di funding bancario e i buffer di capitale” fattori che andranno a pesare sul credito complessivamente concesso all’economia del Bel Paese e sui livelli di produttività

Commissione Ue scettica sulla manovra di Governo

Guardando alla pluricontestata manovra 2019, inizialmente bocciata dalla Ue per l’eccessivo rapporto deficit/Pil (2,4%, ridotto poi al 2,04%), le disposizioni varate dal nuovo Governo in carica andrebbero ad intaccare “importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni”; mancherebbero invece seri provvedimenti volti ad incentivare “il potenziale di crescita" dell’Italia.

"Nonostante sia stati fatti alcuni progressi” in termini di ripristino dei bilanci bancari, riforma del diritto fallimentare e politiche del mercato del lavoro, “lo slancio delle riforme” latita ora in una “fase di stallo”.
Il problema del debito, unito ai timori di un’economia che non brilla, ha portato il vicepresidente della commissione Ue, Valdis Dombrovskis a dichiarare che l’Europa “resterà vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana" in vista della prossima valutazione di primavera. Solo allora sarà verificato "il livello di ambizione del programma nazionale di riforme".

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