Elezioni europee 2019: effetto sui mercati finanziari e possibili scenari
Le Pen in Francia, Orban in Ungheria, Farage nel Regno Unito e Salvini in Italia: il faro delle europee apre scenari sulla leadership Macron, la questione migranti, la Brexit (finora in mano a Theresa May) e i livelli di deficit.
Marine Le Pen conquista la Francia di Emmanuel Macron, l’Ungheria conferma Viktor Orbàn e la sua linea dura sull’immigrazione, il Regno Unito dà sostegno a Nigel Farage, promotore di quella Brexit datata giugno 2016. Non solo: l’Austria appoggia il popolare Kurz, la Spagna sceglie il Partito operaio e la Grecia sostiene il partito di destra; la sconfitta di Alexiz Tsipras porta lo stesso a chiedere elezioni anticipate. Infine l’Italia, ove ad avere la meglio è la Lega di Matteo Salvini: il leader del Carroccio, cercando di mettere a tacere alcune delle preoccupazioni circa la possibilità di una caduta di governo (ed un nuovo richiamo alle urne dettato da una preferenza del 34%), ha confermato di tornare oggi al lavoro col Movimento 5 stelle per portare avanti le politiche di Governo.
Europee 2019: cosa succede sui mercati finanziari
I risultati della turnata elettorale hanno complessivamente confermato le aspettative di mercato, che oggi sembra latitare in una fase di cautela, in vista di ulteriori sviluppi. Sul mercato del forex i movimenti sulle principali divise europee, euro e sterlina, sono stati moderati, con un leggero apprezzamento della seconda nella mattinata di lunedì sia contro la moneta unica, che contro dollaro. La giornata di oggi sarà comunque atipica per gli scambi internazionali, con la chiusura delle borse di Londra a New York per festività.
I principali listini europei hanno aperto tutti al di sopra della parità, in fase di pacato ottimismo. Sotto controllo anche lo spread, in area 270 punti base, con un rialzo del rendimento dei titoli italiani attorno all'1%, a 2,579.
Europee 2019: crolla May. Lega vis-a-vis con Bruxelles
I fari del mercato si spostano su Italia e Regno Unito e sui futuri sviluppi che l’esito delle europee avrà a livello di equilibri locali. Dal punto di vista britannico, la schiacciante sconfitta dei Tory di Theresa May (che hanno ottenuto un risicato 8%) farà emergere interrogativi circa chi sarà il successore della premier dopo il prossimo 7 giugno, quando la stessa rassegnerà le proprie dimissioni lasciando Downing Street.
Per il Bel Paese resta invece da vedere se la Lega di Salvini, assieme alla coalizione di governo, deciderà di tener fede alla linea dura annunciata sulle regole di deficit imposte da Bruxelles, lanciando di fatto il guando della sfida alla Commissione europea.
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