Guerra commerciale effetto domino: ultimi aggiornamenti da Pechino
L'impatto delle tensioni Usa-Cina inizia ad espandersi: ad aprile cala l'export in Giappone; netto peggioramento della bilancia commerciale nipponica. USD/CNH di nuovo sui massimi a sei mesi. Il dollaro vince su tutto.
Effetto guerra commerciale sui principali dato macro di giornata, con la Cina che arretra sul fronte industriale ed il Giappone che rallenta sul calare del Dragone. E mentre sul mercato si continua a temere un’escalation delle tensioni commerciali tra le due più grandi economie al mondo (nonostante i 90 giorni di tregua concessi a Huawei da Washington), l’indice dell’area Asia-pacifico si muove attorno alla soglia della parità, indeciso sul da farsi.
Produzione industriale Cina in calo
Ad aprile la produzione industriale cinese ha deluso le attese, con una crescita del 5,4%, inferiore alle aspettative (+6,5%) ed in calo rispetto al +8,5% di marzo. Male anche le vendite al dettaglio, salite del 7,2%, rispetto ad un consenso dell’8,6%. Con il peggioramento delle relazioni Stati Uniti-Cina e la minaccia alla big della tecnologia (che il prossimo 19 agosto potrebbe non poter più accedere agli aggiornamenti Google Android e ai prodotti di fornitori Usa), le prospettive di un accordo sembrano allontanarsi sempre più. La mossa del Dipartimento del commercio statunitense, comunque, avrebbe come unico fine quella di fornire agli operatori di telecomunicazioni che si affidano a Huawei il tempo per prendere altri accordi con altri competitor.
Non solo: una notizia trapelata ieri dal New York Times ha riportato che gli Stati Uniti potrebbero porre dei limiti alla capacità di acquisto di tecnologia statunitensi anche ad altri player cinesi di settore, tra cui Hikvision.
Guerra commerciale: impatti e dubbi
Al momento, è difficile quantificare quale impatto potranno avere le misure americane sulla redditività delle società del settore. Il timore è quello di un rallentamento complessivo della motrice tecnologica, forza prorompente sui mercati finanziari.
Un primo effetto contagio si è registrato nella notte di oggi, quando il Giappone ha rilasciato un dato sull’export di aprile negativo e pari al -2,4% contro attese a -1,8%. Nettamente ridimensionata, inoltre la bilancia commerciale del Paese, passata dai precedenti 527miliardi agli attuali 60,4 miliardi (contro aspettative a 203,2 miliardi).
Trade War: gli effetti sul mercato
Anche il cambio dollaro/yuan è tornato a muoversi a rialzo, di nuovo al test dei massimi a 6 mesi, dopo la giornata interlocutoria di ieri. Nell’attuale fase di precarietà, il biglietto verde continua ad esser scelto dagli investitori come uno degli assets più sicuri, quasi a significare quanto l’America abbia il coltello dalla parte del manico. L’apprezzamento della divisa a stelle e strisce, assieme con le minori prospettive di crescita, ha portato ribassi sia sul petrolio, con Wti tornato a quotare sotto i 62,5 dollari al barile, sia sul gold, il cui principale acquirente è da qualche anno la Cina stessa.
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