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Huawei, accusa di frode finanziaria: crescono tensioni Washington-Pechino. Cina: repressione irragionevole

Stati Uniti: estradizione di Meng Wanzhou, CFO Huawei, per frode bancaria e telematica nell'aggirare sanzioni all'Iran. Torna il rischio guerra commerciale. 30-31 gennaio, vice premier Liu in visita da Trump.

Fonte: Bloomberg
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Stati Uniti e Cina lontani dall’accordo, non solo sulla carta. Al centro delle tensioni, ancora una volta, Huawei, accusata di frode bancaria e telematica dal Dipartimento di Giustizia per aver aggirato le sanzioni all'Iran attraverso una società controllata. Il colosso delle apparecchiature cinese sarebbe inoltre colpevole di aver sottratto tecnologia alla statunitense, T-Mobile Us.

Non si è fatta attendere la risposta del ministero degli Esteri del Dragone, che ha esortato Washington a mettere fine ad una “irragionevole repressione delle nostre società”.

Ribadendo come Huawei rappresenti “una minaccia alla sicurezza nazionale” gli Stati Uniti hanno quindi richiesto l'estradizione di Meng Wanzhou, direttore finanziario e figlia del fondatore dell'azienda, arrestata a dicembre in Canada.

Una fine della guerra commerciale, al momento, sembra ben lontana.

Incontro Washington-Pechino: focus proprietà intellettuale

Mentre il mercato attende di conoscere l’esito della due giorni di discussioni tra Washington ed il vice premier cinese Liu (in visita negli Stati Uniti domani e dopo), la notizia di Huawei non fa ben sperare: nelle scorse settimane, l’America si è detta non disposta ad ascoltare proposte dalla controparte fino a che non saranno prese misure effettive circa il furto della proprietà intellettuale e del trasferimento forzoso di tecnologia.

Le complicate relazioni tra Usa e Cina hanno profondamente turbato i mercati globali e hanno tenuto gli investitori sulle spine. Le prove dell'impatto della guerra commerciale sulla crescita mondiale sono una delle ragioni per cui la Federal Reserve, nel meeting di domani sera, dovrebbe seguire una linea più moderata, dopo aver aumentato quattro volte il livello dei tassi nel 2018. Molti economisti, inclusi gli esperti del Fondo Monetario Internazionale, hanno tagliato le proprie previsioni di crescita globale quest'anno, citando la guerra commerciale come uno dei rischi galoppanti.

Guerra tecnologica: listini sotto pressione

Il rinnovo delle tensioni tra le due principali economie al mondo, che ha ormai assunto i toni della guerra per la leadership tecnologica, ha messo sotto pressione i listini: Hong Kong ha chiuso in calo dello 0,2%, Shanghai dello 0,15%, Singapore dello 0,3%, Taiwan dello 0,8%.

A livello tecnologico, questa settimana il mercato avrà più catalizzatori, con alcuni dei più grandi player del mercato a stelle e strisce che pubblicheranno i propri risultati dell’ultimo trimestre 2018. Tra questi, Apple, Facebook, Microsoft ed Amazon.

Il warning lanciato ieri dal produttore di chip e schede grafiche, Nvidia, relativamente ai ricavi del prossimo periodo ha portato a ribasso le quotazioni, ravvivando il rischio paralizzante di un indebolimento della domanda cinese.

La parola, ora, alle big tech e alla politica della Fed.

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