Jeff Bezos e l'offerta "che non potevo rifiutare". Il patron di Amazon anticipa la notizia del National Enquirer
Non solo record trimestrali. Amazon al centro della scena dopo la separazione Bezos-McKenzie: David J. Pecher ha minacciato il più ricco uomo del mondo di pubblicare sue foto private. La risposta, in un post.
“Ieri mi è successo qualcosa di insolito. Anzi, non solo insolito: inedito. Mi è stata fatta un’offerta che non potevo rifiutare. O almeno, questo è quello che speravano i dirigenti del National Enquirer”.
Continua a far parlare di sé Jeff Bezos, fondatore del colosso dell’e-commerce Amazon, di recente balzato agli onori della cronaca non solo grazie al successo della sua azienda.
Se la notizia della separazione dall’ex moglie McKenzie dopo 25 anni di matrimonio è diventata di dominio pubblico (con un divorzio da record che potrebbe valere la metà dei 137 miliardi di dollari di patrimonio dell’uomo più ricco del mondo), Bezos torna oggi in copertina, dopo aver confessato di aver ricevuto minacce circa la pubblicazione di foto private da parte di un tabloid americano.
Senza troppo pensarci, il padre di Amazon, nonché proprietario dal 2013 del Washington Post, ha deciso di confessare tutto in un post.
La vicenda: Bezos minacciato dal National Enquirer
Secondo quanto riportato, il National Enquirer avrebbe contattato l’imprenditore minacciandolo della pubblicazione di alcuni scatti di vita privata, al fine di ottenere un trattamento più clemente da parte del Washington Post sui problemi giudiziari del tabloid e del suo editore, David J. Pecker.
Il post, apostrofato da Bezos con un “No grazie, signor Pecker” riporta integralmente il testo delle email recapitate dal responsabile contenuti del National Enquirer ai legali di Bezos. Cosa c’è dietro?
Lo scorso gennaio, prima che Amazon rivelasse ai mercati la sua terza trimestrale consecutiva da record, Bezos e McKenzie hanno annunciato il loro divorzio. Qualche giorno dopo l’annuncio, il National Enquirer, che prevalentemente tratta di show business, ha dedicato ampio spazio alla vicenda, sostenendo che la separazione dei due originasse dalla relazione extraconiugale di Bezos con un’altra donna. Il tutto, documentato da foto e da alcuni messaggi venduti come “privati” tra i due amanti.
Il titolo Amazon, intanto, proseguiva senza particolari scossoni, in un range di prezzo compreso tra 1600 e 1680 dollari per azione.
Jeff Bezos e il Washington Post: editore orgoglioso
“Essere editore del Washington Post complica un po’ tutto per me” ha commentato Bezos, descrivendo come “inevitabile” che alcune persone oggetto delle indagini giornalistiche del Washington Post tendano a convincersi che il nemico sia lo stesso Bezos, che più volte si è detto “straordinariamente orgoglioso di esser l’editore del Washington Post”.
Tra gli altri, Donald Trump da mesi attacca Bezos su Twitter accusando il giornale di trattarlo in modo ingiusto. Trump, amico di lunga data di David J. Pecker, sarebbe invece stato aiutato dal National Enquirer (che segue la strategia del catch and kill, cattura e uccidi) a oscurare alcune vicende private in corso di campagna elettorale. Pecker, è inoltre indagato per i presunti rapporti di collaborazione per conto del regime dell’Arabia Saudita, caduta nel frattempo sotto indagine a seguito dell’omicidio del giornalista, Jamal Khashoggi.
Mentre Amazon continua il suo corso puntanto allo sviluppo di servizi sempre più in linea con le esigenze della clientela online, il maggior rischio che corre oggi Bezos è quello di vedere le proprie foto private diffuse su larga scala,.
A rischiare di più è invece David J. Pecker, che potrebbe ampliare il proprio dossier con una nuova indagine, questa volta per estorsione.
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