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Manovra di Bilancio 2019: c’è l’accordo. Il nuovo testo sarà presentato oggi alla Commissione europea. A renderlo noto, fonti interne a Palazzo Chigi, al termine del vertice straordinario convocato nella serata di ieri, che ha trovato concordi il premier, Giuseppe Conte, e i due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Smentite invece le voci di tensioni interne.
L'agenda delle prossime ore per l’esecutivo italiano è fitta e serrata: entro domani il maxiemendamento alla Manovra arriverà in Senato; sono state infatti sconvocate le sedute odierne in commissione Bilancio. Bruxelles avrà invece tempo fino a mercoledì 19 per prendere una decisione sull’eventuale procedura disciplinare da comminare al Bel Paese. Il via libera dell’aula è atteso entro venerdì 21.
Attualmente, l’Europa risulta ancora scettica nei confronti dell’Italia, temendo che l’impianto delle misure volute dal governo giallo-verde fondi su basi non così solide. Le autorità centrali, nel deliberare sull’Italia, dovranno però tener conto necessariamente di un quadro di riferimento europeo già precario, ove incidono le questioni sulla Brexit, i dissapori nati in Francia e i rischi sul futuro della Germania.
La Manovra ruota attorno ad alcuni numeri chiave: in primo luogo, il rapporto deficit/Pil, al centro della discussione europea, si conferma al di sotto dell’originale target al 2,4%, a quota 2,04%.
Dei 16 miliardi inizialmente previsti per porre in essere le due disposizioni chiave della Misura, reddito di cittadinanza e quota 100, il testo definitivo dovrebbe contemplarne solo 12, rispettivamente 7 e 5 miliardi. Inizialmente era stato previsto lo stanziamento di 9 e 6,7 miliardi. Immutati dovrebbero invece rimanere i requisiti di quota 100, con 38 anni di contributi ed un’età anagrafica pari almeno a 62 anni.
Secondo anticipazioni di stampa, anche la crescita attesa per l'Italia nel prossimo anno dovrebbe esser rettificata, passando dall’1,5 all’1%
Riguardo all’ecotassa, la disposizione bonus malus si applicherà esclusivamente a suv ed auto extra lusso (e non alle utilitarie), con emissioni che eccedono di 20 punti la norma originaria. Previsti invece bonus fino a 6 mila euro per l’acquisto di auto elettriche ed ibride, nonché il potenziamento delle colonnine di ricarica elettrica su suolo nazionale.
Relativamente al taglio delle pensioni d’oro, la misura riguarderà solo quote di pensioni che eccedono i 90 mila euro lordi l'anno, non coperte da contributi. Il taglio, progressivo e per scaglioni, avrà una portata minima del 10% per quote di pensione tra i 90 e i 130 mila euro, fino ad un massimo del 40% oltre la soglia dei 500 mila euro lordi.
Le risorse liberate dai tagli dovrebbero andare a finanziare l’aumento delle pensioni minime e degli assegni di invalidità, nonché la proroga del progetto opzione donna, che permette di lasciare anticipatamente il lavoro, previo ricalcolo contributivo dell'assegno.