Market Update -Europa in rosso, atto finale Usa-Cina, stasera Google
Gli indici europei proseguono in territorio negativo stamane in vista del meeting tra Stati Uniti e Cina sul tema commerciale di domani.
Virano in negativo le borse europee nella prima seduta di settimana nonostante la buona partenza degli scambi. Il mood degli operatori rimane incentrato sull'atto finale della saga tra Stati Uniti e Cina che vedrà i negoziatori riunirsi a Pechino. L'incontro dovrebbe essere preparatore a un deal finale a fine maggio.
Intanto questa mattina dalla Cina i dati sui profitti industriali di marzo sono tornati a crescere per la prima volta in quattro mesi.
I recenti dati sono stati tutti migliori delle attese, ma ci vuole ben altro per allontanare i timori di rallentamento per il colosso asiatico.
In Europa, le elezioni spagnole hanno rispecchiato le attese consegnando la vittoria al partito socialista PSOE, anche se senza maggioranza. Oltre a Podemos, ci vorrebbe del partito indipendentista catalano per avere i numeri per governare.
Sul fronte corporate, si aprono due giorni interessanti per i mercati che vedranno protagoniste questa sera Google a mercati chiusi, mentre domani sera toccherà ad Apple. A seguire mercoledì sarà la volta della Federal Reserve, da cui non sono attese variazioni sostanziali alla politica monetaria. Nonostante tutto, gli investitori cercheranno di interpretare la dialettica di Powell per carpire come la Fed l'economia a stelle e strisce dopo il dato sorprendete sul Pil del 1° trimestre. Crediamo che la prudenza verrà adottata almeno fino all'estate, mentre un'apertura a un rialzo dei tassi a fine anno potrebbe esserci solo a settembre in caso di dati macro che confermino il tenore attuale dell'economia.
Infine, l'attenzione si sposterà sui Non Farm Payrolls in agenda venerdì, da cui si attendono conferme dopo il recupero di marzo che ha scacciato via i timori del pessimo dato del mese precedente.
Sui mercati, l'eurodollaro resiste poco sopra 1,1150, mentre il petrolio riprende la discesa dopo che Trump avrebbe nuovamente pressato l'Opec per una discesa dei prezzi e un riequilibrio dell'offerta dopo le sanzioni all'Iran.
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