MSCI: quadruplicare il peso delle azioni cinesi nei benchmark globali. Vola Shanghai nonostante dati Pmi deboli
Febbraio: miglior mese per l'equity cinese da quasi quattro anni. Previsti $80 miliardi di nuova liquidità sulle borse del Dragone. Shanghai segna +1,45%. Indice Caixin sotto la soglia di 50.
Indice Caixin del settore manifatturiero ancora in contrazione a febbraio, al di sotto della soglia dei 50 (a 49,9), ma in fase di miglioramento rispetto al mese precedente e alle aspettative di mercato (rispettivamente a 48,3 e 48,5). Il dato fa seguito alla pubblicazione di ieri degli indici de dei direttori agli acquisti, calati a 49,2 punti, al di sotto del precedente 49,5.
Cina: più peso negli indici globali
Nonostante i deboli Pmi, le azioni asiatiche sono salite nel corso della seduta di venerdì, sospinte dalla notizia che il MSCI aumenterà la quota delle azioni della Cina continentale all’interno dei suoi benchmark globali. Il padre degli indici avrebbe intenzione di quadruplicare la propria esposizione all’equity del Dragone entro la fine di quest’anno, portando oltre 80 miliardi di dollari di nuova liquidità sul mercato della seconda più grande economia al mondo.
Attualmente risulta infatti esserci una discrepanza tra il ruolo giocato dalla Cina a livello di economia mondiale e il ruolo che la Cina occupa a livello di mercati azionari mondiali: due aspetti che non possono divergere per sempre.
Borse cinesi su sulla notizia MSCI
All’annuncio, l’indice delle blue-chip cinesi ha registrato un’impennata, che ha portato ad un rialzo dell’1,2%. Shanghai è salita dell’1,45% circa, seguita dal +0,5% di Hong Kong. Tokyo ha chiuso la seduta in crescita dell’1,02%, sostenuta dalla crescita per le spese per investimenti (+5,7% nel 4° trimestre) e da uno yen meno caro rispetto al dollaro (USD/JPY in crescita dello 0,4%). Chiusa la borsa di Seul per festività.
A febbraio le azioni cinesi hanno registrato il loro mese più forte da quasi quattro anni, trainate in gran parte dalle speranze degli investitori in nuovi stimoli governativi a sostegno dell’economia, nonché dall’ottimismo circa i colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina. La notizia assume particolare valore se si considera che solo due mesi fa la Cina si trovava ad affrontare uno degli anni peggiori che abbia mai registrato in termini di performance azionaria, segnale che i mercati stanno prendendo seriamente l’idea di un consolidamento dell’economia del Dragone.
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