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Giornata interlocutoria per le borse asiatiche, con Tokyo e Shanghai al di sotto della parità (rispettivamente a -0,6% e -1%) e rialzi frazionali per Hong Kong (+0,16%). Sotto i riflettori è la notizia del flop di SoftBank, punita dal mercato per questioni diplomatiche: la quotazione in Borsa della divisione mobile del gruppo tech, acclamata come la più grande Ipo dell’anno, ha più che deluso le aspettative, archiviando una giornata a -14,5% e preoccupando gli investitori sulle future offerte della regione.
Il clima sui mercati resta sospeso: nel giorno della Federal Reserve, in cui si cercherà di capire se e in che modo l’istituto centrale a stelle e strisce voglia proseguire con la propria politica restrittiva, tornano a farsi largo i possibili risvolti che le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti avranno sui corsi economici. In un’ottica di distensione degli accordi, Pechino e Washington avrebbero discusso nelle scorse ore di questioni economiche e commerciali nel corso di una telefonata “ministeriale”
Ad impattare sul sentiment, inoltre, è stato il ribasso superiore al 6% registrato dal petrolio nelle scorse 24 ore, che ha portato il Wti al di sotto dei 47 dollari al barile, spingendo il Brent oltre la soglia dei $56,50. La perdita del greggio da inizio ottobre supera il 35%.
Ad impattare negativamente sull’indice giapponese, che nella notte ha toccato i minimi da nove mesi circa, è stato il debutto dell'unità wireless del colosso tech SoftBank Group, che ha portato a termine la più grande Ipo mai lanciata in Giappone, nonché la seconda più grossa al mondo dopo quella di Alibaba nel 2014 (pari a $25 miliardi); SoftBank ha raccolto sul mercato 23,6 miliardi di dollari (20,5 miliardi di euro circa).
L’offerta, riservata per l’80% ad investitori retail, ha però dovuto fare i conti con le questioni diplomatiche che hanno portato nelle scorse settimane all’arresto del direttore finanziario del gruppo Huawei, Meng Wanzhou, accusata di aver violato le sanzioni statunitensi all’Iran. L’elevata esposizione di SoftBank a Huawei e la diffidenza crescente mostrata a seguito della sua quotazione potrebbe aver minato la fiducia degli operatori, compromettendo il potenziale successo di future Ipo.
Il buco nell'acqua di SoftBank si aggiunge ad un anno poco profittevole sia per le tech della telefonia mobile, che per l'indice di Tokyo, che da inizio anno ha lasciato sul mercato circa il 13% del proprio valore.