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Acquisti sul greggio ma prospettive di medio rimangono ribassiste

Dopo aver toccato minimi degli ultimi 10 mesi i prezzi del petrolio sono tornati a salire

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Nonostante la reazione dei corsi dell’oro nero evidenziata nelle ultime sessioni riteniamo che le prospettive grafiche rimangano ancora ribassiste. L’andamento dei prezzi dell’US Crude Oil è stato contenuto nelle ultime 6 settimane in un canale discendente. Dopo aver toccato il limite inferiore di tale canale in area 42 il petrolio è ripartito verso l’alto e potrebbe raggiungere nel breve anche quota 44 dollari al barile. Tuttavia solo il superamento di 44 potrebbe dare qualche segnale di inversione del trend di fondo di medio.

Dal punto di vista fondamentale non vi sono state chiare indicazioni di un cambio di situazione sul mercato del petrolio. Rimane infatti un oversupply ovvero un eccesso di offerta sul mercato che ha portato i prezzi del greggio a toccare settimana scorsa nuovi minimi degli ultimi 10 mesi.

L’ultimo dato macroeconomico pubblicato negli Stati Uniti ha dato ulteriore forza alle aspettative ribassiste di medio termine. Il colosso dei servizi petroliferi Baker Hughes ha pubblicato le cifre sul numero di trivelle attive negli Stati Uniti che sono salite per la 23esima settimana consecutiva salendo a 941, ben 520 in più rispetto a un anno fa (+125%).

La produzione di greggio statunitense è salita a 9,35 mln di barili al giorno, toccando i massimi da agosto 2015. Gli Stati Uniti hanno confermato la propria terza posizione nella classifica dei produttori globali dietro a Russia e Arabia Saudita. Il nuovo boom dello shale oil statunitense grazie al forte calo dei costi di produzione ha reso senza effetto la decisione dei tagli alla produzione (1,8 mln di barili al giorno) scelta dall’OPEC e da altri paesi (Russia, Kazakhistan, Messico, Oman, Azerbaijan).

Non solo gli Stati Uniti ma anche altri due grandi produttori Nigeria e Libia hanno aumentato l’estrazione di greggio in modo significativo.

Con una domanda di petrolio non particolarmente forte e con una offerta di greggio che non diminuisce riteniamo che i prezzi nel medio continueranno nel trend ribassista.

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