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Manca poco al meeting della Banca Centrale Europea. Non ci aspettiamo sorprese dalle decisioni del Consiglio monetario dell’istituto centrale della Zona euro su tassi d’interesse e piano di quantitative easing. Tuttavia il diavolo si nasconde nei dettagli e anche se il meeting non prevede variazioni della politica monetaria la conferenza di Draghi sarà da seguire con particolare interesse.
Perché? Quali saranno i temi di interesse?
A) Nuove proiezioni economiche su inflazione PIL e disoccupazione, soprattutto per la prima volta le stime su inflazione 2020 in Eurolandia. Questo è un elemento determinante per capire le prossime mosse sui tassi d’interesse da parte dei banchieri centrali europei. A differenza della FED il mandato della BCE è solamente la stabilità dei prezzi, quindi le aspettative di inflazione di medio/breve termine sono il principale fattore che muove le azioni di Draghi & co.
Le previsioni al momento sono per un CPI pari all’1,8%. Un dato ben diverso cambierebbe le prospettive sulle prossime strategie di politica monetaria della BCE. Un dato ben inferiore convincerebbe Draghi a estendere il piano di QE oltre settembre 2018. Un dato ben superiore porterebbe a pensare a una BCE più restrittiva.
B) Le domande sulla scadenza del piano di QE. Al momento Draghi ha lasciato aperto il piano QE con una scadenza a settembre 2018 che può essere rivista in caso di cambio delle condizioni economiche.
C) Le domande sul sistema bancario, sul consiglio di vigilanza e sulla gestione dei non performing loans, argomento di particolare interesse soprattutto per l’Italia.
Un meeting quindi che potrebbe portare spunti molto interessanti in grado di muovere i mercati soprattutto quello valutario.