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Salta il condono fiscale, spunta l’emendamento anti-spread e si conferma la partecipazione dello stato in Eni: non verranno dismessi "pezzi di Eni o gioielli di famiglia".
Non si fermano lavori e discussioni in merito alla Legge di bilancio italiana, che, se da un lato riceve la bocciatura netta del vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis (la deviazione è evidente), dall’altra vede un governo giallo-verde che procede con gli aggiustamenti al testo. In tutto, gli emendamenti alla Manovra 2019 hanno toccato quota 3500.
A Piazza Affari la giornata apre in territorio positivo, in area +0,7%. Lo spread Btp/Bund si attesta invece attorno ai 310 punti base.
Intanto, il premier Giuseppe Conte, ha ribadito che l’esecutivo non modificherà i passaggi chiave del piano, aggiungendo che non è nell’interesse del governo l’entrare in trattativa con le istituzioni europee sul tipo di procedura di infrazione da aprire.
Bcc: emendamento anti spread
Nel corso del vertice straordinario convocato ieri sera da Palazzo Chigi, al centro della scena sono state la Banche del credito cooperativo, per le quali non sussisterà l’obbligo di rispettare i principi comunitari di adeguamento del patrimonio ai livelli di sicurezza. La commissione finanze ha infatti approvato un emendamento che permetterà alle Bcc di proteggere il proprio bilancio dalle eventuali oscillazioni dello spread. Società finanziarie non quotate e realtà di minori dimensioni saranno dunque escluse dal vincolo di adottare i principi contabili internazionali per la revisione delle attività in bilancio, incluse non solo le attività finanziarie, ma anche gli impieghi.
"Il problema dei principi contabili” hanno precisato fonti governative “è, da un lato, per i titoli di Stato e, dall'altro, per i crediti, perché le banche sono costrette a registrare non solo le perdite effettivamente realizzate ma anche una stima delle perdite attese". La norma sarebbe quindi valida per derogare anche al principio Ifrs9 sui crediti.
Manovra di bilancio 2019: stop al condono fiscale
Tra le modifiche al testo apportate ieri, la battuta d’arresto sul condono fiscale. La dichiarazione integrativa esce infatti dal testo della Manovra, mentre si fa strada la sanatoria degli omessi versamenti per regolarizzare il solo dichiarato.
Piano privatizzazioni: salva Eni
Da ultimi, i chiarimenti del vicepremier, Matteo Salvini, sul piano di privatizzazioni: la bozza di bilancio aggiornata, che prevede proventi da privatizzazioni pari all'1% del Pil nel 2019 (circa 18 miliardi di euro), non prevede in alcun modo la cessione di alcune une partecipazioni ritenute “gioielli di famiglia” del patrimonio italiano. Salvo quindi da eventuali passaggi di mano il gruppo Eni, che apre a Piazza Affari con un rialzo poco al di sotto del punto percentuale.