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Tasso sui depositi invariato (-0,4%), operazioni di rifinanziamento fisse (0,25%) e costo del denaro in linea con le decisioni precedenti (0%): oltre alle cifre che la Banca centrale europea renderà note alle ore 13:45 di giovedì 13 dicembre, tra le certezze del meeting odierno vi è la fine del quantitative easing, la politica di allentamento monetario annunciata dall’istituto centrale europeo nel gennaio 2015, attuata a partire da marzo di quell'anno.
L’Unione monetaria saluterà così l’ultima tranche (15 miliardi mensili) di acquisti sul mercato secondario di titoli di debito pubblico dell’Eurozona (titoli di stato, Abs, corporate e covered bond), avvicinandosi alla fine dell’accomodamento monetario. Questo, almeno, sulla carta.
Bce: le prossime mosse dell'era Draghi
La Bce, infatti, proseguirà reinvestendo per un “prolungato periodo di tempo” il capitale rimborsato sui titoli in scadenza (nel quadro del programma di acquisti) finché sarà necessario mantenere condizioni di liquidità più favorevoli. Difficile pensare che dall’istituto giungano indicazioni più precide su termini ed ammontare.
Tra gli altri punti saldi, la permanenza dei tassi d’interesse di riferimento Bce a zero fino almeno all’estate 2019 e, in ogni caso, fintanto che sarà assicurato un livello di inflazione stabile nel medio termine attorno alla soglia del 2%.
Terzo passaggio certo, concernente le dinamiche centrali europee, è la scadenza del mandato di Mario Draghi il prossimo 31 ottobre 2019, mentre ancora resta aperto il toto successore.
Bce: le attese di politica monetaria
Tornando all’oggi e a quello che il mercato dovrebbe aspettarsi dallo speech che il governatore terrà a Francoforte alle 14.30, l’attenzione degli operatori sarà altissima. Se a giugno Draghi ha dettato con chiarezza l’evoluzione del quantitative easing e le prossime scadenze sui tassi d’interesse, lo stesso potrebbe ora aprire alla possibilità di futuri stimoli all’economia dell’Eurozona, volti a sostenere la crescita dell’Unione (a fronte dei possibili ostacoli che potrebbero mettere pressione al Pil europeo) e i suoi principali indicatori macro (in primis, il livello del costo del denaro e l’aumento salariale medio).
L’eventuale necessità da parte della Bce di spingere nuovamente l’acceleratore sui sostegni monetari, potrebbe portare l’istituto centrale (oggi o nel corso del meeting di gennaio) ad attuare aste di liquidità T-Ltro, la prima delle quali potrebbe aver luogo già nella prima metà del prossimo anno; obiettivo della misura sarebbe quello di evitare che il credito all’economia reale si contragga ad un ritmo eccessivamente rapido.
Bce: l'ultima conferenza stampa di dicembre
Quali saranno le parole che il Governatore centrale deciderà di usare nell’ultima conferenza stampa del 2018? Con quale cravatta si presenterà in conferenza?
La diretta streaming sarà disponibile sul sito ECB.