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Torna a riposizionarsi sopra 1,08 il cambio EUR/USD, arrivando a un soffio dai massimi dell'anno, a 1,0830. A guidare il movimento del cross più liquido del mondo sarebbe la debolezza del biglietto verde, che anche oggi rimane soggetto a pressioni ribassiste importanti. I dubbi sulle riforme proclamate da Trump e lo scontro con il Congresso stanno alimentando le vendite sull'equity che tanto contavano su queste manovre.
Il repricing delle aspettative sulla politica fiscale spinge gli operatori a ricalibrare anche le aspettative sulla politica della Fed. Da qui il calo dei rendimenti sui Treasury e vendite sul biglietto verde.
Dal punto di vista grafico, il cambio EUR/USD continua a testare 1,0820-1,0830. La resistenza qui è forte, dato che coincide con i massimi di febbraio e con due livelli di Fibonacci, precisamente 38% della discesa partita sui massimi di maggio 2016 e 50% della discesa di novembre scorso.
Il superamento di tale riferimento potrebbe garantire un allungo in direzione della trend line che congiunge i massimi decrescenti del 2016, ora a 1,1075.
Eventuali pull back verso 1,0680 sono ancora possibili. Il supporto strategico è a 1,05, livello testato due volte il mese scorso. Il cedimento di tale riferimento potrebbe aprire a un ritorno verso 1,0340, anche se non sembra essere ancora il momento.
