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Scade alle 23:59 di questa sera il termine per la presentazione della risposta italiana all'Ue con i chiarimenti sul documento programmatico di bilancio per il 2019.
In una giornata tranquilla per Piazza Affari, che ha chiuso le contrattazioni con un rialzo poco al di sotto del punto percentuale, l’attenzione si rivolgerà al Consiglio dei Ministri in programma alle ore 20:00 di quest'oggi e a come Bruxelles reagirà alle argomentazioni del Governo giallo-verde sui calcoli di crescita e deficit per il prossimo anno.
Cda: una risposta alla lettera Ue che conferma i "fondamentali"?
La stesura della risposta ai rilievi della Commissione dovrebbe avvenire nel corso del Cdm di questa sera, cui potrebbe precedere un vertice a quattro tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Secondo le attese, la Manovra dovrebbe esser confermata così come da versione madre.
L’incontro dell’esecutivo servirà a tracciare la linea comune da proporre all’Europa. Tra i cosiddetti "pilastri fondamentali", oltre al reddito di cittadinanza e all’anticipo pensionistico (misure da circa 16 miliardi di euro complessivi), al centro della discussione restano le stime di rapporto deficit/Pil, fissato dal Governo al 4,2% per l’anno 2019 e rivisto in peggioramento dalla Commissione al 2,9%. In giornata il ministro Tria avrebbe inoltre smentito le voci di un negoziato interno al governo sul tasso di crescita del Pil, stimato all’1,5%.
Italia a rischio sanzioni?
Con un occhio sempre rivolto allo spread, tornato ieri al di sopra dei 300 punti base, la domanda che serpeggia tra gli investitori è cosa rischi l’Italia in caso di (prevedibile) bocciatura dal parte dell’Unione.
Il commissario europeo, Pierre Moscovici, aveva già ipotizzato la scorsa settimana sanzioni all’Italia nel caso non si fosse arrivati ad un accordo comune, rimarcando la volontà di “un dialogo”, ma rifiutando l’idea di un compromesso. Se le sanzioni dovessero esser confermate, l’onere dovrebbe esser calcolato su una frazione del Pil, pari a circa lo 0,2%.
Dal canto suo, Bruxelles emetterà un nuovo giudizio sul debito entro il 21 novembre: in caso di responso negativo, l’Ue invierà una raccomandazione al Consiglio Ue chiedendo l’apertura della procedura per debito eccessivo. A quel punto, l’Italia avrà tempo 6 mesi per apportare eventuali correzioni.
Negativo anche il giudizio giunto ieri dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, che ha stimato un deficit 2019 al 2,6%.
"Bisogna cambiare la manovra, e bisogna fare in fretta” è stato il commento del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “C'è tempo fino a questa sera: il buon senso deve prevalere sui capricci, a volte sull'arroganza che punta a difendere posizioni che sono economicamente indifendibili".
“L'Italia è un Paese fondatore, ha deciso con tutti gli altri Stati le regole che sono oggi la base giuridica dell'Unione” ha argomentato invece la cancelliera tedesca, Angela Merkel, nella risposta ai parlamentari europei a conclusione dell'incontro a Strasburgo. “'Non spetta a me dire altro, ora è la Commissione europea che sta svolgendo un ruolo importante ed è importante che si giunga a una soluzione”.