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Eurostoxx 50 sta mettendo a segno da inizio mese un calo del 6%, la peggior performance da giugno 2016.
Il quadro non cambia molto se si va oltre oceano, dove le perfomance potrebbero essere le peggiori addirittura dal 2011.
Tornando alla seduta odierna, gli acquisti proseguono in scia a delle trimetrali piuttosto incoraggianti arrivate dall'Asia nella notte, seppur il sentiment continua a rimanere fragile a causa di dati macro poco convincenti.
In particolare hanno deluso sia gli indici PMI manifatturiero di ottobre in Cina che le vendite al dettaglio in Germania, a rimarcare il contesto di rallentamento che sta vivendo la zona euro.
In tutto questo, l'inflazione preliminare di ottobre dell'area euro ha accelerato al 2,2% dal 2,1 di settembre, mentre quella core è passata all'1,1% dallo 0,9 del mese precedente. Entrambe le figure hanno matchato le attese, con l'euro/dollaro che è tornato a mettere pressione al supporto di 1,1330.
Dopo i conti di Facebook di ieri sera che hanno mostrato luci ed ombre, gli investitori rimangono in attesa della trimestrale dell'ultimo titolo FAANG, la regina APPLE. Domani il contesto festivo e l'attesa per apple potrebbero condizionare i volumi, mentre venerdì i movimenti potrebbero essere più marcati in vista dei Non Farm Payrolls. Sarà quella una delle ultime occasioni per gli operatori per riposizionarsi in vista delle Mid Term che potrebbero portare una delle due camere in mano ai democratici. Rimane aperta a nostro avviso la possibilità di rivedere i bottom annuali per gli indici Usa nel breve termine, prima della partenza del canonico rally di Natale.
In Italia, i giorni passano senza che il governo mandi segnali tangibili di revisione della legge di bilancio, neppure dopo la seconda lettera della Ue. Lo spread BTp-Bund si mantiene sopra i 300 punti base e non è eslusa la possibilità di rivedere i top di ottobre a 330 punti base e andare anche più in su verso i 400 punti base.