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Cina e Stati Uniti si siederanno accanto alla cena in programma sabato sera e secondo quanto riportato da alcuni consiglieri economici di Trump l'intesa potrebbe essere vicina. In realtà le parti sono ancora molto distanti tanto che Trump ha minacciato il colosso asiatico di alzare ulteriormente le tariffe sul parte dell'import restante nei confronti della Cina. Trump è tornato anche tuonare sul comparto auto, commentando i tagli di GM. A tal proposito, gli Usa sarebbero pronti ad innalzare le tariffe sulle auto prodotte fuori dagli Usa, secondo quanto riportato da una fonte tedesca.
Oggi torneranno protagonisti i dati macro, con la pubblicazione della seconda lettura del PIL del 3 trimestre e la bilancia commerciale dei beni, mentre nel tardo pomeriggio parlerà il numero uno della Fed, Jerome Powell da NY. Il recente crollo del greggio ha impattato sulle aspettative inflattive, che aggiunte ai timori commerciali e al rallentamento della crescita mondiale potrebbero spingere la Fed a un approccio più lento nel rialzo dei tassi nel 2019.
In Europa, occhi puntati sulla Brexit. In vista del voto dell'11 dicembre, oggi Theresa May e la BoE presenteranno le proiezioni economiche nei diversi scenari, ovvero con l'accordo attuale e non. La tensione rimane alta e la sterlina sarà soggetta a volatilità.
Infine, in Italia prosegue il dibattito tra Roma e Bruxelles sulla manovra. Entro il 19 dicembre dovrebbero essere presentati i correttivi pena la procedura d'infrazione.
Sui mercati, l'Euro/Dollaro è tornato sotto 1,13 per la prima volta da 2 settimana. Tra le commodity, il petrolio fa fatica a recuperare terreno dopo i recenti cali in vista dell'incontro di Vienna. In generale, il mood degli operatori rimane guardingo per le ultime settimane dell'anno, che vedono come nella guerra commerciale e nella Brexit i suoi più grandi rischi.