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Sebbene il mood rimanga appesantito dalle prospettive di una crescita globale in rallentamento come ha confermato anche l'OCSE, sul mercato stiamo assistendo a un tentativo di rimbalzo del tutto fisiologico dopo l'ipervenduto generatosi nelle ultime settimane. Difatti le notizie che continuano ad arrivare sono tutt'altro che incoraggianti.
Ieri il comparto retail sales negli Usa è stato bersagliato dalle vendite massicce dopo i dati di Target Corp, che hanno registrato una crescita delle vendite same sales store in linea con le attese, ma con una revisione della guidance. Questi dati sembrano dare ancora più rilevanza alla notizia del taglio della produzione degli Iphone di Apple, con il titolo ieri reduce da un altro tonfo. Così la regina di Wall Street ha portato il calo dai massimi a -25%, con la market cap scesa a 840 miliardi di dollari, quasi 300 miliardi in meno dai massimi di inizio ottobre.
Ancora incerte le sorti sulla Brexit in vista del voto di domenica a Bruxelles, dopo che la Spagna ha minacciato il velo prima di chiarire la questione Gibilterra, mentre la May deve ancora risolvere le tensioni interne. Tutto ciò tiene la sterlina sotto pressione verso le principali valute mondiali.
Tornando in Italia, stamane ondata di sforbiciate alla crescita arrivate dall'OCSE, che ha rivisto al ribasso il dato del 2018 e del 2019, rispettivamente all'1% e allo 0,9%. Anche l'Istat ha fatto lo stesso per l'anno in corso, +1,1%, mentre l'anno prossimo l'ha rivisto al rialzo (+1,3%). Il mercato tiene bene nonostante il parere negativo della Commissione Ue che a questo punto dovrebbe avviare la procedura per infrazione nei confronti del nostro Paese. Gli investitori, avevano già prezzato uno scenario simile e sembrano cavalcare il rumors di una revisione della legge di bilancio come avrebbe dichiarato il vice premieri, Salvini. Frutto di ciò, lo spread è rientrato sotto i 320pb, mentre il rendimento del titolo a 2 anni è piuttosto composto all'1%.