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Il governo italiano conferma i capisaldi della propria manovra 2019 e, assieme ad essa, le stime di una crescita all’1,5% e di un deficit in area 2,4%. Tra le novità, una mossa dal duplice effetto: un piano di vendita degli immobili pubblici da 18 miliardi di euro volto a ridurre entro il 2021 il rapporti debito/Pil al 126% (dal 131,2% del 2017).
Non positiva la risposta dei mercati, che hanno aperto la giornata con pesanti vendite sul listino italiano, giunto a breve in area -1,5%, e sullo spread tra titoli di stato italiani e tedeschi, tornato al di sopra del livello a 315. In generale, tuttavia, è il rosso a dominare su tutte le principali piazze finanziarie, per ragioni diverse.
Il Governo a Bruxelles: confermati reddito, pensioni, crescita e deficit
La risposta alla lettera di Bruxelles è giunta nella tarda serata di ieri, a seguito di un consiglio die ministri che ha confermato di voler tener fede al progetto di legge di bilancio 2019 così come da versione originale. Avanti tutta, quindi, su reddito di cittadinanza e quota 100, ma anche su disposizioni quali i rimborsi ai risparmiatori “truffati”.
Nella lettera alla Ue sono inoltre presenti le pluriscongiurate clausole di salvaguardia, volte ad evitare che il deficit salga oltre la soglia del 2,4%.
Manovra di bilancio 2019: la novità, un piano di vendita di immobili
La principale (e quasi unica) novità contenuta nel testo riguarda il piano di privatizzazioni del patrimonio pubblico: "Tenuto conto di tali introiti” si legge nella nota “e del loro impatto anche in termini di minori emissioni di debito sul mercato, e quindi minori interessi, la discesa del rapporto debito/Pil sarebbe ancora più marcata e pari a 0,3 punti quest'anno: 1,7 punti nel 2019, 1,9 nel 2020 e 1,4 nel 2021". Un trend, destinato a far calare il rapporto “dal 131,2% del 2017 al 126% nel 2021".
L’aumento delle dismissioni, ha precisato il vicepremier, Luigi di Maio, non include tuttavia i “gioielli di famiglia”, ma solo beni immobili di ordine minore.
Da Giovanni Tria è arrivata inoltre la notizia dell’intenzione del governo di investire, nel 2019, un miliardo di risorse per la messa in sicurezza e la manutenzione delle infrastrutture, consistenti in rete stradale, viadotti, ponti e gallerie. "Gli interventi riguarderanno opere realizzate nella stessa epoca o precedenti del Ponte Morandi".
Inoltre "per il prossimo triennio", ha proseguito tria, le spese eccezionali saranno "pari a circa lo 0,2% del Pil (prossimi a 3,6 miliardi n.d.r.)", a seguito dei danni legati al maltempo.
Bruxelles emetterà un nuovo giudizio sul debito entro il 21 novembre: in caso di responso negativo, l’Ue invierà una raccomandazione al Consiglio Ue chiedendo l’apertura della procedura per debito eccessivo. A quel punto, l’Italia avrà tempo 6 mesi per apportare eventuali correzioni.