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Spread Btp/Bund in calo sotto quota 285 nel giorno dell’incontro tra il premier italiano, Giuseppe Conte, ed il presidente alla Commissione Ue, Jean Claude Juncker. Cresce invece il differenziale tra i decennali francese e tedesco, passato dai 39 punti base della scorsa settimana agli attuali 47,5, con punte a rialzo in area 52. Il rendimento del titolo tedesco, dal canto suo, tocca i minimi di periodo, rappresenta oggi uno dei porti sicuri per gli operatori di mercato, sintomatico di una ricerca di tutela.
Sui mercati europei si apre una nuova giornata all’insegna dell’incognita politica, data in parte dall’incontro tra i due rappresentanti di Roma e Bruxelles sulla manovra 2019 tricolore, in parte dalle rettifiche francesi di bilancio, dopo le concessioni fatte da Emmanuel Macron per disinnescare le proteste dei cosiddetti gilet gialli. L’incremento da 100 euro del salario minimo varato dal premier parigino per placare l’ira dei lavoratori scesi in piazza contro il caro carburante, assieme ai tagli fiscali previsti dal governo, dovrebbe spingere nel 2019 il rapporto deficit/Pil al di sopra dei livelli raccomandati dall’Unione.
Secondo il ministro del bilancio, Gerald Darmanin, tale rapporto dovrebbe spingersi in area 2,5%. Se si considerano però gli effetti delle altre misure richieste dai giubbotti gialli, tra cui la defiscalizzazione degli straordinari e dei bonus di fine anno e l’abrogazione dell’aumento dei contributi per i pensionati sotto i 2 mila euro al mese, il target della Francia potrebbe oltrepassare il 3%, in area 3,4-3,6%.
Mentre Parigi finisce dunque sotto la lente di Bruxelles, che ne valuterà il bilancio solo in primavera, il nuovo caso Francia apre qualche speranza per l’Italia.
L’Italia sarà oggi protagonista nel faccia a faccia Conte - Juncker. Il governo, tuttora irremovibile su talune disposizioni contenute nella manovra di bilancio 2019 (tra cui quota 100 e reddito di cittadinanza), dovrebbe presentarsi oggi a Bruxelles con una proposta di rapporto defict/Pil inferiore al 2,4% inizialmente previsto, ma superiore all’1,95%, livello massimo concesso dalla Commissione all’Italia per scongiurare l’avvio di una procedura d’infrazione.
Mentre il premier Conte, rimarcando l’importanza del piano di investimenti pubblici che l’Italia è pronto a porre in essere, ha chiesto alle autorità europee di "superare un rigorismo miope", indiscrezioni non escludono la possibilità che la Lega spinga verso elezioni anticipate il prossimo 10 e 11 marzo, specie nel caso di un avvio della procedura.