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Prende il via la seconda ondata di dazi reciproci tra Usa e Cina, mentre sullo sfondo la Fed si prepara al terzo rialzo dei tassi, guadagna consensi l'ipotesi NoDeal per la Brexit e l'Italia alza il velo sul Def.
La settimana si presenta piuttosto densa di appuntamenti interessanti. Dopo l'annuncio della scorsa settimana, partiranno le nuove tariffe reciproche tra Usa e Cina. Le tariffe più basse delle attese (10% contro il 25%) hanno spinto gli investitori a sperare in accordo entro gennaio 2019. La decisione di Trump andrebbe tutto a suo vantaggio, dato che, da un lato, continua a mostrare fermezza nella guerra commerciale che sta portando avanti e, dall'altro, prende tempo per una nuova fase di negoziazioni in modo tale da lasciare gli investitori appesi alla speranza di un accordo.
Rimanendo negli Usa, un primo responso sulla questione dazi potrebbe arrivare dalla Federal Reserve, che oltre ad annunciare il terzo rialzo dei tassi d'interesse dell'anno, rivedrà le stime di crescita e dell'inflazione. Al di là della retorica, il messaggio che potrebbe venire fuori dalla conferenza stampa di Jerome Powell potrebbe riguardare dei timori solo nel medio periodo derivante dai dazi, ma nessun effetto di breve termine.
Tornando in Europa, l'attenzione degli operatori torna a concentrarsi sulla Brexit, dopo gli sviluppi delle ultime sedute. L'ipotesi di No Deal sembra guadagnare consensi dopo le parole pronunciate da Theresa May a seguito della bocciatura del piano Chequers da parte della Ue. La May si trova stretta in una morsa che vede da un lato i Brexiteers premere per un approccio più mentre dall'altro la Ue che ha bocciato il piano più soft che la May potesse fare. Insomma, di tempo ancora ce n'è (novembre), ma devono essere fatti degli sforzi da ambo le parti per scongiurare il peggio.
Infine, sotto i riflettori finirà anche l'Italia, che dovrebbe rilasciare la nota di aggiornamento al Def, dove saranno incluse le linee programmatiche della prossima legge di bilancio. Il recupero dei BTp si è fermato negli ultimi giorni dopo le nuove voci di pressioni sul Ministro Tria da parte del vice premier, Luigi Di Maio. La volatilità potrebbe accentuarsi nelle prossime sedute e non escludiamo una prosecuzione del rally dei bond governativi se la linea di Tria e del premier Conte, ovvero un deficit/Pil all'1,6% per il prossimo anno, dovesse concretizzarsi.
Lunedì 24 Settembre
Indice IFO fiducia delle imprese settembre, Germania
Indice CFNAI agosto, USA
Indice Dallas Fed settembre, USA
Martedì 25 Settembre
Prezzi abitazioni Case-Shiller luglio, USA
Fiducia consumatori settembre, USA
Mercoledì 26 Settembre
Annuncio di politica monetaria della Czech National Bank (CNB), Repubblica Ceca
Vendita nuove case agosto, USA
Scorte settimanali di petrolio, USA
Annuncio di politica monetaria della Federal Reserve (FED), USA
Annuncio di politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ), Nuova Zelanda
Giovedì 27 Settembre
Indici fiducia settembre, Eurozona
Stima flash tasso inflazione settembre, Germania
Ordini beni durevoli agosto, USA
Terza lettura PIL 2T, USA
Bilancia commerciale beni agosto, USA
Nuove richieste settimanali sussidi disoccupazione, USA
Indice pending home sales agosto, USA
Venerdì 28 Settembre
Tasso inflazione settembre, Giappone
Stima flash tasso inflazione settembre, Eurozona
Redditi e consumi personali agosto, USA
Chicago PMI settembre, USA
Fiducia consumatori Univ. Michigan settembre finale, USA
Trivelle settimanali attive Baker Hughes, USA
Discorso di John Williams, governatore della Federal Reserve di San Francisco (votante)
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