Andamento EUR/USD in lento calo, cosa si prevede per la moneta unica?
La valuta Usa sembra essersi comunque sgonfiata negli ultimi giorni, soprattutto nei confronti dell’euro: da una parte la mossa congiunta di Fed e Congresso, dall’altra il caos Eurobond
Negli ultimi giorni in cambio EUR/USD è tornato a scendere, dopo una settimana in cui sembrava che la valuta europea stesse di nuovo riuscendo ad apprezzarsi di nuovo.
Come sta reagendo il dollaro agli ultimi sviluppi del coronavirus negli Usa?
La settimana appena trascorsa è stata quella dell’ennesima mossa a sorpresa della Federal Reserve, che ha annunciato misure di quantitative easing potenzialmente illimitate, tramite l’acquisto di titoli del Tesoro e di titoli garantiti da ipoteca, oltre che del mega-pacchetto di misure fiscali da 2 mila miliardi di dollari, approvato venerdì dalla Camera dei Rappresentanti Usa.
Per alcune ore, è sembrato che tutto ciò bastasse per tranquillizzare gli investitori e far sgonfiare il dollaro dopo che, mentre gli Stati Uniti entravano nell’emergenza Covid-19, il panico sui mercati li aveva spinti a vendere qualunque altro asset, alla ricerca di liquidità.
Tra gli effetti delle misure congiunte, monetarie e fiscali, c’era proprio questo. D’altra parte, un dollaro troppo forte non avrebbe infatti agevolato le esportazioni e, dunque, i commerci - in una fase in cui anche la stabile economia statunitense rischia la recessione.
Al momento, il cambio EUR/USD viaggia a quota 1,1028.
Nelle ultime ore il dollaro sta riguadagnando terreno anche nei confronti della sterlina. Dopo i minimi storici toccati due settimane fa, infatti, oggi la coppia valutaria GBP/USD resta stabile sui valori raggiunti venerdì, a 1,2411.
Cosa sta succedendo nell’Unione Europea?
D’altra parte, all’interno dell’Ue persiste la volatilità, con gli indici che hanno ondeggiato sull’orlo della parità dando il via alla sessione di oggi in area negativa, salvo poi recuperare fino alla fine, quando tutti i principali listini europei si apprestano a chiudere in leggero rialzo.
Dopo le spinte al sistema economico provenienti da Federal Reserve e Congresso, infatti, gli analisti concordano che, davanti a un andamento ribassista del cambio EUR/USD, questo sia dovuto per lo più a un indebolimento dell’euro che da un ennesimo rafforzamento del biglietto verde.
Considerando la difficoltà tutta europea di coordinare una risposta comune davanti all’escalation della pandemia di coronavirus, ciò non stupisce. Al momento è stato sospeso il Patto di Stabilità tra i paesi dell’Union Europea, permettendo dunque di sforare dai vincoli di bilancio del rapporto deficit/pil per implementare le misure necessarie a far fronte all’emergenza.
Il colpo alla stabilità dell’euro sembra però arrivato proprio dall’incertezza intorno alle misure da adottare a livello comunitario. Pesa ancora il no di Bruxelles ai coronabond, con la lega dei paesi del Nord Europa stretta nel non voler assolutamente adottare l’emissione di titoli di debito condiviso. Nelle ultime ore, alla posizione dei paesi del Nord Europa (Germania, Olanda e Austria fra i primi) si è affiancata anche la voce della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, la quale ha specificato che vi sarebbero al riguardo “chiari confini giuridici”, e quella del vice-presidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, secondo cui gli Eurobond non sarebbero “né l'unico strumento di difesa né tantomento del più potente”.
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