Atlantia, quotazioni in calo dopo l’offerta di CDP
Il titolo Atlantia perde terreno: per Cassa Depositi e Prestiti, Aspi (intera) varrebbe 9 miliardi di euro. Venerdì il cda per decidere sull’offerta
Prosegue in calo l’andamento delle azioni di Atlantia, la holding della famiglia Benetton che detiene la società Autostrade per l’Italia. I ribassi arrivano all’indomani della presentazione dell’offerta vincolante da parte di Cassa Depositi e Prestiti, arrivata con un giorno di ritardo rispetto a quanto previsto.
Cosa prevede la proposta di Cdp?
I dettagli ancora non sono noti, ma indiscrezioni stampa aiutano a farsi un’idea dell’ammontare della proposta che Cdp, insieme ai fondi Macquarie e Blackstone, ha presentato nelle ultime ore: l’istituzione finanziaria avrebbe offerto per la partecipazione dei Benetton in Aspi circa 9 miliardi di euro.
Atlantia detiene l’88,06% di Aspi. Il resto della società è in mano ai cinesi del Silk Road Fund (con il 5%) e ad Appia Investments S.r.l. (per il 6,94%). L’offerta avanzata da Cdp, d’altra parte, è estendibile al 100% nel caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di Aspi.
I 9 miliardi andrebbero considerati comprensivi di manleva su Aspi – il vero terreno di scontro tra il governo italiano e la famiglia Benetton. Si tratta degli oneri collegati alla responsabilità per il crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone.
Si tratta di oneri non ancora del tutto quantificati, ma sicuramente ingenti. D’altra parte, cedendo Aspi Atlantia intende liberarsi definitivamente di qualsiasi altri vincolo ad essa collegato – la tesi è che la holding avrebbe già sborsato circa 3,4 miliardi di euro per la ricostruzione del ponte.
Ricostruire un ponte crollato sempre più presumibilmente per incuria del concessionario (la relazione presentata dal gip nell'ambito del secondo incidente probatorio, lo scorso dicembre, ha ritrovato la “causa scatenante” del crollo in un “fenomeno di corrosione a cui è stata soggetta la parte sommitale della pila 9”) potrebbe non essere abbastanza – e Cdp non intende correre rischi: l’offerta è nella fascia alta della forbice di prezzo di cui si è parlato nelle scorse settimane (8,5-9,5 miliardi) e intende comprendere i rischi finanziari legati ai costi aggiuntivi cui Aspi va incontro.
Atlantia contro Cdp: qual è il prossimo passo?
Nella nota di Cassa Depositi e Prestiti si legge che l’offerta vincolante “promuove l'ammodernamento della rete, dà stabilità alla governance di una infrastruttura strategica e aiuta gli investimenti”. D’altra parte, resta da vedere se l’offerta verrà accettata.
Il consiglio d’amministrazione di Atlantia si riunirà venerdì per esaminare la proposta. Nel frattempo però anche dal lato della cordata Cdp-Blackstone-Macquaire restano ancora delle questioni in sospeso. È proprio quest’ultimo fondo infatti a dover ancora completare l’iter deliberativo.
Atlantia accetterà la proposta? Non è affatto scontato. Prendendo in considerazione una base di partenza per Aspi inclusa tra 8,5 e 9,5 miliardi di euro, infatti, non sono mancate valutazioni ancora più al rialzo dal lato della holding.
Solo due settimane fa il fondo Tci, azionista di Atlantia (di cui detiene il 10%) si era scagliato duramente contro l’operazione, dichiarando che “'Il Governo italiano sta imponendo la partecipazione di Cdp nella vendita di Aspi: questa dovrebbe essere considerata come una illegittima ri-nazionalizzazione di Autostrade. Atlantia, di fatto, è stata costretta a scegliere tra la vendita a Cdp o la revoca della concessione attraverso il meccanismo del Milleproroghe”.
Già a ottobre, al momento di aumentare la propria partecipazione in Atlantia dal 7% a oltre il 10%, Tci aveva alzato il valore di Aspi tra gli 11 e i 12 miliardi per il 100% della partecipazione. La recente offerta pubblica di acquisto da parte di Gavio-Ardian su Astm, all’inizio della settimana, secondo Tci non ha fatto altro che perorare la sua tesi (quel giorno dietro al titolo Astm sono schizzate anche le quotazioni Atlantia).
Cosa ne sarà di Aspi in caso di cessione?
L’operazione di Cdp conferma il ruolo della Cassa come investitore di primo piano nelle infrastrutture del nostro paese. Nel caso di accettazione dell’offerta da parte di Atlantia, Aspi entrerebbe nel portafoglio di BidCo, società istituita ad hoc e partecipata al 51% da Cdp e al 24,5% da Blackstone e Macquarie – con possibilità per Cdp di cedere parte delle proprie azioni Aspi a investitori istituzionali.
Cdp è già azionista di società che gestiscono reti nazionali strategiche come Snam, Terna, Italgas, Tim e OpenFiber.
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Atlantia ha tre giorni a partire da oggi per decidere sull’offerta. Al momento, le quotazioni Atlantia viaggiano in calo dell’1,82%, a 15,95 euro per azione. Sei interessato al trading su un titolo al ribasso? Scopri come funzionano le posizioni short e inizia a fare trading con i CFD su IG.
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