Avvio sotto la parità per gli indici europei, restano forti i timori per Covid-19
Al via alla stagione delle trimestrali, oggi si inizia con le grandi banche Usa. Gli azionari europei aprono in calo, su Piazza Affari occhi su Atlantia (+0,48%) e Cattolica (-0,57%)
Il timore per l’aumento dei casi di Covid-19 nel mondo ( per l’Organizzazione mondiale della sanità, alcuni paesi “stanno andando nella direzione sbagliata”), dati macro peggiori del previsto in arrivo dalla Cina e dall’Europa e l’avvio della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti contribuiscono oggi a premere sui mercati azionari, con l’Europa che, sulla scia dell’Asia, apre sotto tono.
Come si è chiusa la giornata in Asia?
In mattinata il dato sulla bilancia commerciale cinese ha restituito l’immagine di un’economica in ripresa dalla crisi coronavirus, ma che ancora ne sconta gli effetti: le importazioni di giugno sono aumentate del 2,7% e le esportazioni dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il tutto però per un saldo totale di 46,42 miliardi di dollari nel mese scorso – nel 2019 il totale della bilancia commerciale era stato di 58,6 miliardi di dollari.
Il dato, insieme al rinnovarsi delle tensioni con gli Stati Uniti – l’ultima mossa di Washington è stata giudicare illegale l’occupazione da parte di Pechino del Mar Cinese Meridionale, rivendicato dallo stesso tempo dai paesi del Sud-est asiatico – ha contribuito alla chiusura al ribasso delle Borse cinesi.
Shanghai chiude la sessione di scambi di martedì in ribasso dello 0,83%, Shenzhen perde l’1,08% e China A50 l’1,15%. Male anche il Giappone (Nikkei -0,87%) che da una parte monitora attentamente l’espandersi della pandemia di Covid-19 e dall’altra subisce i ribassi di ieri su Wall Street, dove infine il Nasdaq ieri ha messo fine al rally rialzista chiudendo in calo del 2,13%.
Come si sta evolvendo la situazione negli Usa?
Negli Stati Uniti l’aumento dei contagi viaggia ancora sulle 60 mila unità giornaliere e già la California (40 milioni di abitanti) ha disposto il ritorno alle misure di lockdown – chiusura di bar e ristoranti, ma anche di diverse scuole. Restano comunque alte le speranze per un vaccino, con la tedesca BionTech e la statunitense Pfizer che hanno già ricevuto l’ok da parte della Food and Drug Administration per la sperimentazione di un farmaco anti-covid.
I futures su Wall Street viaggiano in leggero rialzo, con il Dow Jones che promette di avanzare di 25 punti, l’Dow Jones di 2,37 punti e il Nasdaq di 17,38 punti, nonostante la chiusura di ieri abbia visto gli ultimi due scendere rispettivamente del 2,13% e dello 0,94%.
Oggi gli occhi dei mercati sono puntati sui primi conti del secondo trimestre 2020. Si comincia dalle banche, oggi è il turno di Citi, JPMorgan Chase e Wells Fargo.
Sul fronte valutario sale leggermente il dollaro. Il cambio EUR/USD rimane sopra quota 1,13 ma segna una leggera flessione dello 0,06%, mentre quello USD/JPY (大口) resta stabile a 107,281.
Scende sotto quota 40 dollari al barile invece il petrolio, dopo i dubbi sulla domanda per il resto del 2020 sollevati dall’Iea e la possibilità che l’Opec+ nella riunione di domani riveda la politica dei tagli. Al momento il Wti viaggia a 39,34 dollari mentre il Brent viene scambiato per 42,07 dollari.
Come si prospetta la giornata in Europa?
L’inizio di settimana su di giri sulle piazze del Vecchio Continente si ferma già oggi, con i principali listini che segnano tutti ribassi di oltre un punto percentuale (ad eccezione di Londra, che contiene le perdite dello 0,60% dopo i dati sul Pil mensile: flessione dell’1,8%, laddove il mese precedente era stata di oltre il 20%, accompagnato da una produzione industriale in recupero).
Bene anche i dati sui consumi tedeschi, anch’essi in leggera ripresa, ma non bastano per dare nuove spinte al Dax, che al momento perde l’1,38%. Chiusa per festività la Borsa di Parigi, male Milano a -1,47%.
Su Piazza Affari tenta un leggero rimbalzo Atlantia (+0,48%) nel giorno in cui si riunisce il Cda e, allo steso tempo, è attesa la decisione del Consiglio dei Ministri sul nodo della concessione autostradale alla controllata Aspi. Occhi puntati anche su Cattolica Assicurazioni (-0,57%), detentrice dell’1% di Ubi Banca, il cui Cda ha deliberato all’unanimità di aderire all’Offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo.
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