Azioni Alphabet (Google) attese in calo: cosa considerare in vista della trimestrale
Si prevedono ricavi e utile per azione in rialzo, ma non mancano minacce (legali) all’orizzonte. Accordi per migliorar eservizi cloud durante il lockdown promettono bene in vista dei conti trimestrali
Anche la casa madre di Google, Alphabet, si appresa a pubblicare i conti del terzo trimestre, in programma per il 29 ottobre.
Con Google si chiude il ciclo dei risultati trimestrali delle FAANGs, le principali aziende tecnologiche sul Nasdaq – le uniche, finora, in grado di superare le aspettative degli analisti su ricavi e utile per azione; le uniche, di fatto, a non aver subito serie ripercussioni dalla pandemia di coronavirus, che ha messo in ginocchio l’economia globale.
Cosa prevedono gli analisti su Google?
La stime per i mesi da giugno a settembre 2020 sono abbastanza rosee per la casa madre di Google. Gli analisti si attendono aumenti di ricavi tra i 35,26 miliardi (il 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2019) e i 42,84 miliardi di dollari.
Atteso in rialzo anche l’utile per azione che potrebbe aggirarsi su una somma compresa tra gli 11,17 e gli 11,30 dollari (+11,7% rispetto al periodo giugno-settembre del 2019). Ottimismo all’interno del consensus di Seeking Alpha, tra cui 13 analisti hanno rivisto le stime dell’eps al rialzo negli ultimi 90 giorni mentre solo sei hanno abbassato le aspettative.
Nel secondo trimestre, l’utile per azione aveva superato le previsioni degli analisti con una sorpresa pari a 1,92 dollari, mentre i ricavi avevano osservato un aumento di 937,03 milioni. A trainare il giro d’affari complessivo di Alphabet sono stati principalmente i sevizi cloud, implementati soprattutto sulla scia della pandemia di coid-19, e i ricavi in arrivo da Youtube.
Quali fattori hanno caratterizzato il terzo trimestre di Google?
Il fatto che il covid-19 non abbia impattato sui ricavi di Google non significa che la pandemia globale (e conseguente lockdown) non abbiano portato a modifiche e nuovi progetti in casa Google.
Durante i mesi di lockdown, il motore di ricerca per eccellenza si è concentrato sul rinforzare la propria presenza nel mondo dell’e-commerce e della pubblicità – quest’ultima raggiunta attraverso il miglioramento delle applicazioni di Local Service Ads, Local Opportunity Finder e Grow My Store, per i rivenditori al dettaglio.
Tra gli eventi più rilevanti del semestre c’è l’investimento (100 milioni di dollari) in Amwell, un’azienda di consulto medico da remoto. L’affare indica la direzione perseguita da Google: concentrarsi sul proprio posizionamento nel mercato del Cloud, espandendo la propria offerta di servizi e di raccolta dati.
Si prevedono dunque buoni risultati dalla sezione Cloud in termini di ricavi. Nelle ultime settimane la compagnia ha annunciato ancora nuovi investimenti in tal senso.
Google non ha mancato inoltre di puntare sul massiccio e forzato ricorso allo smart working. G Suite, il pacchetto di servizi di posta elettronica, agenda, documenti e stoccaggio dati (Google Drive) durante i mesi di lockdown è diventato Google Workspace, che già ha annunciato nuovi aggiornamenti in arrivo nei prossimi mesi.
Le prossime sfide di Google: la legge Usa e quella Comunitaria
Ma già si addensano nubi all’orizzonte del colosso tech: si tratta delle autorità Antitrust statunitensi e comunitarie.
La settimana scorsa il Dipartimento di Giustizia Usa ha intentato causa nei confronti di Google, accusando l’azienda tech di aver influenzato il web intero per decenni in una condizione di monopolio di fatto, usando la propria influenza per ostacolare altre aziende più piccole (non che ci voglia troppo: con oltre mille miliardi di capitalizzazione, Google è tra le aziende più grandi al mondo).
La stesa accusa arriva dall’Unione Europea. Nelle ultime ore l’Antitrust ha avviato un’istruttoria ipotizzando anch equi un abuso di posizione. L’Autorità accusa il motore di ricerca di aver violato l'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea per quanto riguarda la disponibilità e l'utilizzo dei dati per l'elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising - lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l'esposizione di contenuti pubblicitari.
Come si stanno muovendo le azioni Alphabet?
Nel pre-market al momento le quotazioni di Alphabet viaggiano in calo dell’1,76%, a 1.576 dollari per azione, in previsione di un allineamento all’apertura cauta di Wall Street, oggi.
Restano comunque positivi i giudizi degli investitori sul titolo: del consensus intervistato dal Wall Street Journal 35 analisti sono per il Buy, mentre solo quattro sono per l’overweight e altri quattro per l’hold.
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