Azioni Enel in rialzo dopo la trimestrale, Ftse Mib oggi in rialzo nonostante dati su vendite al dettaglio
Nell’ultimo mese gli italiani hanno ridotto gli acquisti (soprattutto dei beni non alimentari) di circa il 20%, mentre l’economia ha subito una contrazione del 4,7%. Il Ftse Mib mantiene i guadagni, anche grazie alle trimestrali
Nonostante il crollo delle vendite al dettaglio di marzo l’indice di Piazza Affari stamattina mantiene i guadagni e segna un rialzo dello 0,81%, sulla scia di risultati trimestrali migliori del previsto, mentre attende il giudizio di Moody's e Dbrs, attesi per domani sera.
Quanto ha impattato il coronavirus sulle vendite al dettaglio di marzo?
Il dato sulle vendite al dettaglio, per quanto ampiamente prevedibile, restituisce l’immagine dell’Italia congelata dalle misure di lockdown, rese necessarie per contenere la pandemia di coronavirus che, finora, in tutto il paese ha provocato 91.528 contagi e 29.684 decessi.
Rispetto a febbraio, l’Istat ha registrato un calo delle vendite al dettaglio del 20,5% in valore e del 21,3% in volume. Il settore più colpito è quello dei beni non alimentari, che ha subito un calo del 36%, mentre la contrazione della vendita dei beni alimentari è diminuita solo dello 0,4%.
Rispetto allo stesso periodo del 2019 il dato mette in luce un calo del 18,4% (il precedente era stato 19,5%) riguardo ai volumi degli acquisti; mentre i cali principali (-36%) si confermano sui beni non alimentari, si registra in questo caso un aumento degli acquisti di quelli alimentari, che aumentano del 3,5% in valore e del 2,1% in volume.
Spalmando i dati di marzo sull’interno primo trimestre 2020, invece, si registrano cali intorno al 5,8%-5,5%, con un rialzo intorno al 2% per quanto riguarda i beni alimentari.
Secondo la nota mensile dell’Istat, rispetto all’ultimo trimestre 2019 l’attività economica in Italia ha subito una contrazione del 4,7%.
E sui conti trimestrali di banche e aziende?
Enel
A calmare Piazza Affari tuttavia contribuiscono i dati trimestrali in uscita nelle ultime ore. I risultati di Enel, nonostante i ricavi in perdita, si sono rivelati migliori del previsto. L’azienda energetica infatti sembra aver sofferto in minima parte l’impatto del Covid-19, secondo quanto dichiarato nel comunicato con cui sono stati annunciati i risultati dei primi tre mesi del 2020.
I ricavi si sono assestati a 19.985 milioni di euro, il 12% in meno (2.770 milioni) rispetto allo stesso periodo del 2019, a causa minori volumi delle vendite di energia elettrica in Italia e Spagna e di gas in Spagna. Eppure l’utile netto è salito dai 1.159 milioni del primo trimestre 2019 a 1.281 milioni di euro, un aumento di oltre il 10%, grazie all’abbassamento del costo del debito che ha comportato minori oneri finanziari e a un miglior risultato della gestione operativa ordinaria.
Nel primo trimestre 2020 Enel ha portato avanti investimenti per 1.870 milioni di euro, cifra non lontana da quella dello stesso periodo del 2019, mentre la produzione di energia netta è scesa di oltre il 13% rispetto allo scorso anno (quella elettrica è diminuita del 5,6%).
“Non si hanno al momento evidenze di impatti significativi sul gruppo stesso derivanti dallo stato di emergenza connesso all'epidemia da Covid-19”, annuncia Enel, per quanto il gruppo abbia avviato “un monitoraggio costante degli impatti che tale stato di emergenza può avere sulle variabili macroeconomiche”.
Le Enel al momento segnano in rialzo del 4,07%, a 6,314 euro l’una.
Il comparto bancario
Di tutt’altro tenore invece l’impatto del Covid-19 sulle banche. Il nuovo contesto macroeconomico che la crisi coronavirus ha delineato si sta già ripercuotendo sulla performance delle principali banche italiane, prima fra tutte Unicredit, che due settimane fa aveva annunciato 900 milioni di rettifiche supplementari sui crediti per far fronte all’emergenza e che ha chiuso il primo trimestre 2020 con utili in calo di 2,7 miliardi – mentre gli analisti si aspettavano solo 1,5 miliardi di perdite.
Resiste invece Intesa Sanpaolo, che nei primi tre mesi del 2020 ha riportato utili in aumento del 9,6%, a 1,151 miliardi di euro, grazie anche a un accantonamento lordo da 300 milioni, in previsione dell’impatto della pandemia di coronavirus. Il risultato ha provocato un rinnovato vigore al piano di fusione con Ubi Banca, oltre a rinnovare le prospettive del pagamento del dividendo, Bce permettendo.
Ieri è stata la volta di Bper, che ha riportato nel primo trimestre 2020 una perdita netta in calo a 6,1 milioni. L’amministratore delegato Alessandro Vandelli ha ricordato, in occasione della pubblicazione della trimestrale, che “in questa situazione attuale l’aumento di capitale per acquisire le filiali di Ubi Banca, nel caso vada in porto l'Ops di Intesa Sanpaolo, 'dovrebbe essere intorno ai 500 milioni di euro”.
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