Azioni Eni ancora in calo, presentato oggi il piano d’azione 2020-23
L’annuncio della nuova strategia industriale non è riuscita a compensare i risultati del 2019. Le quotazioni Eni su Piazza Affari perdono oltre il 3%
Eni ha presentato stamattina, insieme ai conti relativi all’anno finanziario 2019, anche il piano d’azione in due fasi, la prima fino al 2023 e al seconda al 2050, grazie al quali l’azienda attiva nel settore degli idrocarburi punta a realizzare una svolta green.
Come è andato il 2019 per Eni?
Con un utile netto adjusted pari a 2,88 miliardi di euro (il 37% in meno rispetto al 2018) e di 550 milioni negli ultimi tre mesi del 2019 (il 62% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), quello appena concluso non è stato un buon anno per Eni. L’utile operativo si è assestato a quota 8,6 miliardi (-24%) nel 2019 e 1,8 miliardi (-40%) nell’ultimo trimestre. Scesi anche i ricavi, a 69,9 miliardi di euro (l’8% in meno rispetto al 2018 e il 19% in meno nell’ultimo trimestre, quando sono stati pari a 16,42 miliardi). Aumenta il debito netto con il 38% in più rispetto all’anno precedente, a 11,5 miliardi.
Si tratta di numeri che non hanno giovato nell’immediato al titolo in Borsa. Eppure l’amministratore delegato Claudio Descalzi annuncia buona prospettive per il futuro, grazie al piano d’azione presentato in concomitanza con gli ultimi dati.
Quali sono i progetti di Eni per il futuro?
“La strategia che annunciamo oggi rappresenta per noi un passo fondamentale. Abbiamo disegnato l’evoluzione di Eni nei prossimi 30 anni coniugando gli obiettivi di continuo sviluppo in un mercato dell’energia in forte evoluzione con una significativa riduzione dell’impronta carbonica del portafoglio”: così si apre la presentazione del nuovo piano, ponendo l’accento sulla necessità di un’evoluzione dell’azienda petrolifera, sempre più tesa verso forme di energia sostenibili.
Entro il 2023
I principali obiettivi del piano strategico, così come annunciati nel comunicato ufficiale, riguardano
- Crescita della produzione upstream a un tasso annuo del 3,5% fino al 2025. Da qui a cinque anni si calcola infatti il raggiungimento del plateau dello sfruttamento di idrocarburi, per poi concentrarsi all’estrazione di gas naturale.
- Resilienza e flessibilità delle riserve 3P (ovvero la somma delle riserve accertate, sia già sviluppate che non, e quelle eventuali), prevedendo un incasso del 94% del loro valore entro il 2035 - assumendo un prezzo Brent costante a 50 dollari al barile.
- Sostenibilità delle produzioni gas. Eni si impegnerà in opere di “cattura e stoccaggio” di oltre 40 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica, a fronte di una produzione di energia elettrica corrispondente a tre progetti di riduzione della Co2.
- Rinnovabili in forte crescita a oltre 55 GW entro il 2050, da sviluppare soprattutto nei paesi Oecd per la fornitura di energia elettrica: l’obiettivo è superare rifornimenti alla clientela retail per 20 milioni entro il 2050.
- Raffinazione. Eni punta a sviluppare nuove tecnologie per utilizzare i materiali di scarto nella produzione di prodotti decarbonizzati, oltre all’incremento della capacità della raffinazione “bio” a 5 milioni di tonnellate, palm oil free a partire dal 2023, sette anni prima del limite previsto dalla regolamentazione europea.
- Marketing: le stazioni di servizio Eni diventeranno veri e propri punti vendita per la distribuzione esclusiva dei carburanti sostenibili; e chimica, in base al quale Eni trasformerà i siti di estrazione esistenti grazie a nuove metodologie in grado di garantire il riciclo delle plastiche.
- Infine, verrà sviluppata una tecnologia in grado di misurare e monitorare le emissioni, ponendosi come target la riduzione dell’80% delle emissioni entro il 2050, oltre che del 55% dell’intensità emissiva.
Ed entro il 2050
Pensando allo scenario di qui a 30 anni, Eni ha annunciato inoltre di voler:
- Contribuire attivamente al raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG)
massimizzare l’integrazione del portafoglio.
- Garantire una rigorosa disciplina finanziaria nelle politiche di investimento e una solida struttura patrimoniale del gruppo a sostegno della generazione di cassa.
- Continuare a remunerare progressivamente gli azionisti: Eni ha infatti annunciato un dividendo per il 2020 pari a 0,89 euro, in crescita del 3,5%.
Come sta andando il titolo in Borsa?
Nonostante le novità comunicate nel piano industriale, l’annuncio arriva in una delle giornate peggiori per Piazza Affari. Complice l’emergenza coronavirus, che ha provocato un’apertura al ribasso di oltre il 3% e in considerazione dei deludenti conti per il 2019, le quotazioni Eni segnano un ribasso del 3,27%, a quota 11,37 euro per azione.
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