Azioni Kering e LVMH in forte rialzo, la risposta del settore lusso all’emergenza coronavirus
Mentre l’Europa lotta contro la diffusione del coronavirus e i sistemi sanitari rischiano il collasso, diverse aziende attive nel settore moda (ma non solo) riconvertono alcuni poli per produrre materiale sanitario
Le principali aziende del lusso hanno iniziato a scontare i danni dell’espansione del coronavirus da quando era ancora al livello di epidemia e l’emergenza era confinata alla Cina. Eppure, nelle ultime ore le azioni dell'intero comparto hanno osservato notevoli rialzi, complice il rally degli indici europei di oggi.
Le aziende italiane in aiuto del settore sanitario
Davanti a un’emergenza che è prima di tutto sanitaria, alcune industrie hanno già implementato piani di riconversione per supplire alla mancanza di materiali: Confindustria Moda ha lanciato un appello tramite social per raccogliere la disponibilità delle aziende, per lo più piccole e medie imprese, alla riconversione delle rispettive produzioni per fabbricare mascherine, camici e altro materiale sanitario.
Talvolta manca ancora il placet dell’Istituto Superiore della Sanità, come nel caso di Artemisia, che però già produce 10 mila mascherine al giorno per l’ospedale di Bergamo, che ne ha richieste nonostante manchi la certificazione come dispositivi medici. A Torino invece l’unità di crisi ha giudicato idonee le produzioni del gruppo Miroglio, anch’esso impegnato nella produzione di mascherine.
L’invito è rivolto per lo più ad aziende attive nel settore tessile, ma la macchina della riconversione in realtà è già attiva da settimane. Dieci giorni fa era stata Luis Vuitton, maison di moda specializzata in pelletteria, ma che negli anni ha sviluppato anche altre linee di prodotti di lusso, ad annunciare di voler convertire la sua unità di profumi e cosmetici in Francia alla produzione di gel sanificante: i marchi Christina Dior, Guerlain e Givenchy hanno dato il via già da lunedì scorso la produzione del gel – 12 tonnellate solo nella prima settimana, distribuito gratuitamente alle autorità sanitarie francesi.
D’altra parte, non è solo il settore del lusso ad essersi attivato nel tentativo di fronteggiare l’emergenza sanitaria: Fiat-Chrysler e Ferrari hanno annunciato alla fine della settimana scorsa di aver messo a disposizione i loro siti in Emilia per coadiuvare la produzione e l’assemblaggio dei respiratori polmonari per la terapia intensiva, attualmente gestiti in Italia da Siare Engineering che, tuttavia, si è ritrovata a dover produrre gli stesi respiratori a ritmi insostenibili – 125 macchinari a settimana, 35 dipendenti.
Come ha reagito il settore del lusso all’emergenza?
D’altra parte, il settore del lusso è stato tra i primi a subire gli effetti della pandemia. Prima ancora che il virus arrivasse in Italia, gli effetti sulla contrazione dei viaggiatori cinesi (erano loro a costituire la fascia più alta degli acquirenti) ha provocato perdite pari a circa cento milioni solo nel primo trimestre 2020, secondo quanto stimato dal presidente di Camera Moda, Carlo Capasa.
Quali titoli stanno segnando i rialzi migliori?
Le performance di oggi, spinte soprattutto dalle buone performance dei listini europei dovute a una serie di concause (l’iniezione di liquidità annunciata ieri dalla Fed, la parziale riapertura della provincia dell’Hubei dopo il calo dei nuovi contagi e l’indebolimento del dollaro), vede forti rialzi soprattutto con il gruppo Kering, che in chiusura guadagna l’8,22%, ma anche LVMH (+7,82%).
Tra i singoli marchi brilla Moncler, in rialzo del 12,76%, Burberry con +14% e Brunello Cucinelli, a +10,84%.
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