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Natale in rosso per Asos, che avvia le contrattazioni di settimana con un ribasso a Londra del 40%. Il gruppo di moda online ha tagliato oggi le previsioni annuali di vendita, con un trend così negativo da farlo diventare il peggior rivenditore britannico del mese di novembre.
Asos ha quindi rivisto i propri margini di profitto, ricalibrandoli in vista di un periodo meno florido delle attese e sul quale, a detta di fonti interne, ha pesato l’incertezza economica e l’indebolimento della fiducia dei consumatori.
Feste rovinate e niente brindisi nel Natale 2018 di Asos, che ha ridotto le previsioni di crescita delle vendite per l'anno 2018-19 al 15%, rispetto a stime precedenti prossime al 20-25%. Contestuale è stato il taglio degli utili attesi, con un Ebit sceso del 2% circa, rispetto ad un precedente 4%.
Il titolo, che la scorsa settimana si è avvicinato alla soglia dei 40 pound per azione, restando però al di sopra di tale supporto, ha aperto oggi la giornata sotto quota £30, dirigendosi poi in prossimità del livello a £25. Con un minimo odierno a ridosso dei £23,80, la quotazione è tornata sui minimi da gennaio 2015.
Il problema della propensione all'acquisto dei consumatori, acuitosi col farsi avanti dei timori di un rallentamento diffuso della crescita economica, non penalizza la sola Asos: nella giornata di luned' riversano in territorio negativo altri nomi celebri del settore, tra cui, in primis, Zalando, in calo del 14%, JD Sports, in rosso del 6,3% e H&M, che si lascia indietro il 5,8%.
Asos dovrebbe quindi ridurre le spese in conto capitale a 200 milioni di sterline. "Sebbene a settembre e ottobre l’attività sul mercato fosse sostanzialmente in linea con le nostre aspettative, novembre, un mese molto importante per noi sia dal punto di vista delle vendite che del margine di cassa, è stato significativamente al di sotto delle aspettative", hanno fatto sapere da Asos.