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Astaldi in stand by. Spunta il nome di Salini Impregilo

Causa della volatilità, il concordato preventivo. Motivazione, un debito da 2 miliardi. Origine dei problemi, Venezuela e Turchia. All'orizzonte, Salini Impregilo

Construction
Fonte: Bloomberg

Causa primaria della volatilità, la presentazione del concordato preventivo al tribunale di Roma. Motivazione di fondo, un debito da 2 miliardi di euro facente capo ai grandi nomi del settore bancario Italiano. Origine dei problemi, il sopraggiungere delle crisi in Venezuela e Turchia, paesi ai quali Astaldi è ampiamente esposta. Prospettive all'orizzonte, il nome della concorrente Salini Impregilo.

La richiesta di concordato e la scure del rating: Astaldi al default

Il caso Astaldi preoccupa Piazza Affari. La quotazione, attualmente a ridosso della soglia di 0,5 euro per azione, ha registrato in breve tempo un rapido declino: lo scorso venerdì Astaldi ha presentato la richiesta di concordato preventivo in bianco al tribunale di Roma, avente il fine di “garantire ai committenti la regolare prosecuzione dei lavori in tutti i cantieri in cui il gruppo sta operando, oltre che tutelare i creditori e preservare il patrimonio aziendale".

Il titolo ha perso il 64% nel corso dell’ultimo mese; il 75% dai livelli di luglio. Rispetto ai massimi di maggio, Astaldi ha lasciato sul terreno l’83% .

Sul titolo ha anche pesato di recente il declassamento da parte dell’agenzia americana, Fitch, che ha abbassato il rating del gruppo da CCC- a C. Non si è quindi fatta attendere la risposta di S&P, che martedì ha tagliato il rating aziendale a D (non in grado di onorare il proprio debito).

Secondo una nota della società, S&P “valuta la situazione attuale di Astaldi al pari di un default, poiché la richiesta di concordato preventivo implica la sospensione dei pagamenti rivenienti da tutti gli impegni pregressi alla data di presentazione della domanda di concordato, salvo espressa autorizzazione del tribunale, durante il periodo del concordato”. Astaldi ha però ricordato che “tutti i pagamenti maturati relativi alle obbligazioni emesse sono stati regolarmente pagati”.

Nonostante un portafoglio ordini da circa 25 miliardi, su Astaldi grava oggi un debito da 2 miliardi di euro, facente capo, principalmente, ai grandi nomi del comparto bancario italiano, tra cui Intesa Sanpaolo, UniCredit, BNP Paribas e Banco BPM. Il concordato preventivo, in tal senso, offrirebbe un po' di respiro alla società.

L'interesse di Salini Impregilo

L’eventualità che Salini Impregilo possa scendere in campo per salvare la società sull’orlo del dafault potrebbe però ora cambiare le carte in tavola. Il gruppo industriale delle costruzioni e dell’ingegneria ha confermato di avere sul tavolo il dossier della concorrente. E’ infatti nell’interesse di Impregilo valutare “ogni possibile operazione coerente con i propri obiettivi di disciplina finanziaria” finalizzata alla creazione di calore. Salini Impregilo ha più volte lavorato a stretto contatto con la concorrente Astaldi, motivo per cui, se da un lato si aprono buone opportunità unione dei business, dall’altro il fallimento si Astaldi potrebbe intaccare negativamente l’attività di Impregilo.

Astaldi, tra i principali contractor italiani e tra i primi 100 a livello mondiale nel settore delle costruzioni, ha annunciato un aumento di capitale da 300 milioni di euro circa, da portare a compimento entro il dicembre 2019. A seguito della decisione di presentare concordato preventivo “con riserva”, in attesa di un piano di sopravvivenza volto a preservare la continuità aziendale, sul titolo sono stati vietati da Consob gli ordini senza limite di prezzo e le vendite allo scoperto.

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