Eni in calo dopo i conti; debolezza sul petrolio. Oggi la trimestrale Exxon Mobil
Azioni Eni ancora in calo dopo i risultati del Q1: dati positivi ma non abbastanza. Trimestrali Usa: oggi i conti Exxon Mobil. In calo il prezzo del petrolio sugli annunci dell'amministrazione Trump; pesa il rialzo del dollaro.
Occhi puntati sulle big del settore energetico che, dopo i risultati di Eni, primo gruppo petrolifero italiano nonché decimo tra i maggiori player quotati del settori, attendono oggi i numeri di ExxonMobil, al quinto posto nella classifica delle più grandi aziende oil&gas al mondo.
Prezzo del petrolio tra alti e bassi
Periodo delicato per le quotazioni del greggio: dopo la spinta a rialzo d’inizio settimana, quando i prezzi sono tornati a testare i massimi da ottobre, il Wti ha rallentato, tornando al di sotto dei 65 dollari al barile ($74 nel caso del Brent).
A muovere il crude sono stati anzitutto gli annunci dell’amministrazione Trump, che non rinnoverà le esenzioni ai Paesi importatori di greggio dall’Iran (in primis, la Cina), nonché la possibilità che Arabia Saudita e Russia sospendano la propria politica di tagli alla produzione, rispettivamente per compensare eventuali carenze di offerta sul mercato e per evitare che gli Stati Uniti approfittino della situazione per incrementare le proprie quote nel mercato del petrolio.
Ad influire sulle quotazioni, infine, il rialzo del biglietto verde, sui massimi da quasi due anni contro il peniere delle principali valute, e l'ipotesi di un accordo commerciale tra Washigton e Pechino, che dovrebbero tornare a negoziare a partire dal prossimo martedì 30.
Trimestrali Exxon Mobil
Il colosso del petrolio a stelle e strisce, Exxon Mobil, annuncerà nel primo pomeriggio di oggi i risultati del primo trimestre 2019, in programma prima dell'apertura di Wall Street.
Attualmente, il consensus degli analisti vede un utile per azione stimato (eps) di 0,74 dollari per azione (in calo del -32,1% anno su anno) e ricavi complessivi di periodo pari a $67,35 miliardi (sotto dell’1,2% rispetto all’omologa performance dello scorso esercizio).
Gli operatori mantengono alta l’attenzione attorno ai numeri di Exxon: negli ultimi 2 anni, il gruppo ha infatti battuto le stime di utile nel 38% dei casi, superando le previsioni sui ricavi il 50% delle volte. Relativamente agli ultimi 3 mesi, le stime sugli utili per azione hanno registrato 4 revisioni al rialzo e 6 al ribasso, mentre quelle sui ricavi hanno visto 2 revisioni al rialzo e 2 al ribasso.
Azioni Exxon Mobil
Sul titolo Exxon Mobil prevale la raccomandazione hold (il 64% dei giudizi); il 27% dei pareri si divide equamente tra indicazioni buy e strong buy, mentre è residuale la fetta di coloro fermi su posizioni sell.
Il titolo quota a New York in area 82 dollari per azione. In linea coi rialzi del prezzo del petrolio (salito di oltre il 40%) da inizio anno le azioni del gruppo sono cresciute del 21% circa, raggiungendo una capitalizzazione di mercato da 348 miliardi di dollari.
Trimestrale Eni: numeri e siti
Produzione in calo, ma risultati sopra le attese per l’italiana Eni, società controllata dal ministero del Tesoro tramite Cassa depositi e prestiti, che ha concluso il primo trimestre dell’anno con un calo dei barili di petrolio estratto (a 1,83 milioni di barili al giorno, contro 1,86 milioni dello scorso anno), annunciando un risultato netto in crescita del 15% a 1,09 miliardi di euro, pari a 992 miliardi adjusted (contro i precedenti 978, ma al di sotto del consenso). Leggera flessione per l’utile operativo, a 2,354 miliardi, contro i 2,380 miliardi 2018.
L’azienda ha reso noto che all’origine del taglio dell’output vi sarebbe anzitutto la chiusura dei lavori presso il sito libico di Intisar, compensato però “quasi integralmente dai volumi in crescita dal mega giacimento di gas di Zohr” al largo delle coste d’Egitto. Accanto a questo, l’attività di Eni in Ghana, Angola e Indonesia, Paesi ove i costi di esplorazione e produzione sono più bassi, che hanno permesso al gruppo di raggiungere margini più alti.
Azioni Eni in calo dopo gli utili
Negativa la reazione del titolo Eni a Piazza Affari, che non ha apprezzato risultati non così positivi quanto avrebbe voluto: il titolo è passato dai 15,80 euro per azione di martedì agli attuali 15,35 euro, in direzione della prima resistenza posta a 15,20. In linea con tale movimento, i prezzo del petrolio arrivano oggi a perdere l’1,25% circa.
“Nei primi tre mesi dell’anno” ha commentato l’Amministratore delegato del gruppo, Claudio Descalzi, “il prezzo del petrolio è stato inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. Questo non ha però impedito ad Eni di conseguire “un’eccellente performance industriale e finanziaria” non solo in termini di risultato netto, ma anche a livello di contenimento del debito, rimasto inalterato.
Descalzi ha infine confermato “la qualità e la robustezza del proprio portafoglio, capace di coprire nel 2019 costi, investimenti e dividendi” con una soglia di cash neutrality attorno ai $55 bpd, leggermente sopra i 52 inizialmente indicati. Per il 2019 Eni ha confermato una stima di crescita del 2,5% su base annua della produzione di idrocarburi allo scenario di budget di 62 dollari al barile e al netto delle operazioni di portafoglio.
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