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Utile in crescita del 4,7% nei primi nove mesi del 2018, grazie a ricavi positivi e crescita delle vendite. Tra le preferenze di mercato, la domanda dei consumatori è stata trainata dal marchio Aperol, seguito da Campari, Wild Turkey ed Espolon.
Davide Campari, che ha aperto in territorio positivo la giornata a Piazza Affari, ha allungato i rialzi con un movimento prossimo al 4%, tra 7,00 e 7,20 euro per azione.
Nel giorno di pubblicazione dei risultati trimestrali, Campari ha archiviato i primi nove mesi dell'anno con un risultato rettificato (prima delle imposte) di 249,4 milioni, +4,7% rispetto al periodo dello scorso anno.
Il gruppo ha applicato rettifiche positive per una cifra di 12,3 milioni di euro in scia alla cessione di Lemonsoda, al netto degli accantonamenti per i progetti di ristrutturazione.
I ricavi dell’azienda hanno registrato un +6,6% (-2,5% considerato l’effetto del cambio) a 1,2 miliardi, mentre l'Ebitda rettificato si è attestato a 299,8 milioni, in aumento dello 0,2% in termini globali (8,5% a livello organico).
Nell’ultimo trimestre, inoltre, le vendite organiche sono salite dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio.
In miglioramento anche il debito finanziario netto, passato dai 981,5 milioni del dicembre 2017 agli attuali 913,8 milioni. Sul dato hanno impattato la generazione di free cash flow e i proventi legati alla cessione di Lemonsoda.
Come confermato dalle vendite e guardando al futuro, Campari confida nella continuazione della crescita dei marchi a maggior marginalità, per lo più posizionati sui mercati sviluppati.
L’azienda, in un’ottica di penetrazione di nuovi mercati, ha inoltre aperto la strada alle vendite dirette in Cina, dopo lo sbarco su Tmall, il marketplace Business to consumer (B2C) di Alibaba. L’aperitivo si prepara dunque a prender piede anche in terra cinese, con i nomi di Aperol, Campari e Cinzano.
L’ampliamento del business ed il consolidamento di quello già in essere, secondo la società, serviranno a compensare l’impatto negativo legato all’aumento delle materie prime.