IG Bank S.A. presta servizi di “execution-only” ovvero di mera esecuzione di ordini senza consulenza. Le informazioni presenti in questo sito non contengono (e non si deve in alcun modo supporre che contengano) raccomandazioni o consigli in ambito di investimenti, né uno storico dei nostri prezzi di negoziazione, né un’offerta o un sollecito a intraprendere un’operazione su un certo strumento finanziario. IG Bank S.A. non può essere ritenuta in alcun modo responsabile per l’uso che si possa fare delle informazioni qui contenute e degli eventuali risultati che si potrebbero generare in base all’impiego di tali informazioni. Non si assicura inoltre l’accuratezza e la completezza delle suddette informazioni, che pertanto vengono usate e interpretate a proprio rischio. La ricerca inoltre non intende rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non e’ stata condotta in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e pertanto deve essere considerata come una comunicazione in ambito di marketing. La presente comunicazione non può essere in alcun modo riprodotta e distribuita.
Facebook sigla l’accordo da 100 milioni con l’Agenzia delle Entrate: così Mark Zuckerberg fa pace col fisco italiano, chiudendo la controversia legata alle indagini fiscali condotte dalla Guardia di Finanza per il periodo 2010 – 2016.
Il social network non si è però fermato a questo: nella giornata di ieri la società si è infatti appellata alla multa record da 500 mila sterline comminata dalla Gran Bretagna, successiva allo scandalo Cambridge Analytica. Il fine? Assicurarsi maggior difesa in tribunale.
Facebook - Agenzia delle Entrate: una pace da 100 milioni di euro
L’epilogo della vicenda da 100 milioni di euro con il fisco italiano, si legge in una nota, è stato raggiunto “senza alcuna riduzione degli importi contestati”, contemplando però una “parziale riconfigurazione delle contestazioni iniziali”. La divisione italiana di Facebook (Facebook Italy) corrisponderà quindi 100 milioni di euro alle Entrate per regolarizzare le imposte non versate, legate al trasferimento dei ricavi in Irlanda e alle Isole Cayman.
Facebook - Gran Bretagna: appello alla multa su Cambridge Analytica
Ammonta invece a 500 mila sterline la multa comminata al social network dalla Gran Bretagna. Dopo lo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica, il Regno Unito ha imposto alla società di Zuckerberg una sanzione pari al massimo previsto dalla normativa inglese per non aver vigilato sulla privacy e i dati degli utenti britannici. Secondo quanto riportato dal quotidiano inglese, the Guardian, dopo la sanzione, formalizzata ad ottobre dall'autorità britannica per la privacy, Facebook aveva tempo fino a mercoledì per fare ricorso.
Il social, ammettendo i propri errori nella vicenda, ha spiegato di esser ricorso per ottenere maggior difesa in un'aula di tribunale.
Facebook: non solo paradisi fiscali: sanzione per informazioni fuorvianti
Ripercorrendo le tappe della storia recente di Facebook, nel 2017 l’antitrust europeo aveva disposto una multa da 110 milioni di dollari al social network, accusato di aver comunicato informazioni fuorvianti e non corrette in sede di acquisizione dell’applicazione di messaggistica, WhatsApp. Al momento dell’operazione da 19 miliardi di dollari (conclusasi nel 2014) il gruppo aveva comunicato alla Commissione Ue l’impossibilità di collegare gli account di Facebook a quelli Whatsapp, connessione poi realizzata nel 2016.
Il titolo, poco mosso anche alla luce della chiusura di ieri dei mercati americani nel giorno del Ringraziamento (con orario ridotto oggi fino alle 13:00 Usa), si muove in area tendenzialmente positiva a Francoforte.