Antitrust Ue: maxi-multa a 5 banche. Cartello su 11 valute: ecco la ricetta Banana Split
Citigroup, Royal Bank of Scotland, Barclays, JP Morgan e Mitsubishi UFJ Financial Group accusate di cartello sul mercato del forex su 11 valute. Operazione: Three Way Banana Split. Multa da 1,07 miliardi di euro.
Citigroup, Royal Bank of Scotland, Barclays, JP Morgan Chase e Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG) tra le banche finite nel mirino dell’Antitrust europeo per aver viziato tramite cartello il mercato delle valute. Il nome del cartello? "Three Way Split Banana".
Antitrust Ue: le banche sanzionate
Dopo la pronuncia dell'autorità centrale, le cinque banche dovranno pagare sanzioni per un totale di 1,07 miliardi di euro con l'accusa di collusione su strategie di negoziazione in valuta estera. Un ammontare che, seppur consistente, rimane inferiore alla sanzione da 1,7 miliardi di euro previsti dall’Ue nel 2013 a sei banche (Deutsche Bank, Societe Generale, Rbs, JP Morgan, Citigroup e Rp Martin) coinvolte nella manipolazione del tasso Euribor.
A livello monetario, la più colpita del cartello è stata Citigroup, con una multa da 310,8 milioni di euro, seguita dai 249,2 milioni di RBS e dai 228,8 milioni di JP Morgan. Barclays dovrà pagare 210,3 milioni di euro, mentre MUFG salderà un totale pari a circa 70 milioni.
Antitrust Ue: la vicenda e la multa
Secondo quanto rilevato dall'Antitrust, alcuni traders avrebbero gestito due cartelli all’interno di chat room online tramite i propri terminali Bloomberg (a partire da un periodo compreso tra il 2007-2009 e conclusisi negli anni 2012-2013), scambiandosi informazioni sensibili e ponendosi reciprocamente in posizioni privilegiate di mercato, dalle quali poi gli stessi avrebbero tratto beneficio posizionandosi in acquisto o in vendita.
Cartello Three Way Banana Split
Dalle analisi condotte sarebbe inoltre emerso che molti operatori già si conoscevano. Tra questi, i componenti della chat room "Essex Express”, i cui i membri (tutti tranne uno) si erano incontrati come pendolari su un treno dall'Essex per Londra, seguiti dal gruppo dei "Semi Grumpy Old Men". Per i volumi mossi da queste l'Antitrus ha previsto una multa da 811,197 milioni di euro.
Tra le altre denominazioni di cartello utilizzate dai traders, quella del "Three Way Banana Split" che si sono uniti al “Two and a half men”, per una sanzione complessiva da 257,682 milioni di euro.
Valute al centro dei cartelli
Le indagini hanno riportato che le valute al centro delle posizioni “condivise” dai traders in acquisto o in vendita erano in tutto 11, tra cui l'euro, la sterlina britannica, lo yen giapponese, il franco svizzero, i diversi dollaro statunitense, canadese, neozelandese, australiano e le corone di Danimarca, Svezia e Norvegia.
"Le attività di trading a pronti in valuta estera sono uno dei più grandi mercati al mondo, vale miliardi di euro ogni giorno", ha dichiarato il commissario alla concorrenza Ue, Margrethe Vestager. "Le misure punitive prese nei confronti di questi cartelli mandano un chiaro messaggio circa il fatto che la commissione non tollererà comportamenti collusivi in nessun settore dei mercati finanziari".
Cartello banche: UBS fa la Svizzera
A fare da spia al gruppo del cartello è stata la svizzera UBS, che in tal modo è riuscita a sfuggire alla multa per collusione. Dal canto loro, le altre cinque banche sono riuscite a ridurre parte delle proprie pene trovando un accordo con la Commissione. Lo scorso anno Credit Suisse era stata multata per analoghe ragioni.
"La sanzione odierna è un ulteriore prova di quanto la banca in un passato abbastanza recente abbia perso la sua strada” ha dichiarato RBS in una nota online, aggiungendo: “condanniamo in modo assoluto il comportamento dei responsabili: questo tipo di condotta non trova posto nella banca in cui siamo oggi; la nostra cultura e i nostri parametri di controllo sono cambiati radicalmente negli ultimi dieci anni".
Meno netta la reazione di JPMorgan la quale si è detta "lieta di risolvere questa questione storica, che riguarda la condotta di un ex dipendente". L’istituto avrebbe apportato nel corso degli ultimi anni “miglioramenti significativi a livello di vigilanza".
MUFG si impegnerà “a garantire l'integrità ed il rispetto delle autorità di regolamentazione in tutte le giurisdizioni in cui opera”. Per perseguire tale scopo la prima tra le banche giapponesi ha adottato una serie di misure “per impedire che ciò si verifichi di nuovo".
Da ultime, Citigroup e Barclays hanno rifiutato di commentare.
Vestagher: Ue prosegue nelle indagini
Dopo il risultato di oggi, l’Ue continua ad indagare su quelle banche passibili di aver commesso violazioni della normativa antitrust europea. Deutsche Bank, Credit Suisse e Credit Agricole sono al centro di un'indagine europea sul presunto cartello per la negoziazione di obbligazioni statunitensi tra il 2009 e il 2015.
Altre otto banche sono invece al centro di una indagine europea che sta analizzando gli scambi di obbligazioni sovrane dell'area euro tra il 2007 e il 2012. L’italiana Unicredit potrebbe trovarsi ad affrontare una possibile sanzione nei mesi a venire, seguita dalla scozzese RBS e dall’inglese HSBC, sulla quale l'autorità europea starebbe verificando il "potenziale coordinamento nel trading sulle opzioni" sul mercato dei cambi.
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