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Facebook corre ai ripari, ma titolo fatica a recuperare

In borsa bruciati quasi 100 miliardi di dollari di capitalizzazione in una settimana.

Facebook
Fonte: Bloomberg

Prova a recuperare terreno in borsa il titolo Facebook, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica che l’ha travolta nelle ultime settimane. L’azienda oggi è corsa ai ripari annunciando una serie di misure volte a proteggere la privacy, che saranno operative nelle prossime settimane. Inoltre, il processo di download dei dati sarà più selettivo, in modo da evitare che società terze possano impadronirsi di questi come accaduto con Cambridge Analytica.

E mentre il suo fondatore e Ceo, Mark Zuckerberg, si prepara a un giro di scuse, a partire dal Congresso Usa, come riporta il New York Times, molte aziende iniziano a fare un passo indietro sulla pubblicità.

Il violento calo degli ultimi giorni incorporerebbe, quindi, non solo la possibilità di sanzioni da parte degli enti garanti della privacy, ma anche le prospettive di ricavi più bassi, dato che molte aziende potrebbero decidere di sospendere la pubblicità sul social. Molti investitori guardano con un certo timore anche al possibile deflusso di utenti, il vero punto di forza sinora del colosso di Menlo Park, con numeri che si avvicinano ai 2 miliardi.

Una conferma arriverebbe dalla forte riduzione della capitalizzazione di mercato dell’azienda, passata dai 538 miliardi di dollari prima dello scandalo di Cambridge Analytica ai 442 toccati ieri (comunque lontana dai 560 miliardi toccati il primo febbraio).

Cosa aspettarsi? L'ipervenduto che si generato negli ultimi giorni potrebbe aprire a un tentativo di rimbalzo in direzione di 160 dollari nel brevissimo. Continuiamo ad essere incerti invece su un orizzonte di medio periodo. Le incertezze potrebbero riaffiorare e portare il titolo verso area 145 dollari, primo supporto importante prima che il titolo allunghi verso il basso a 118 dollari. Ovviamente, per arrivare a questo livello è necessario anche che le turbolenze sui mercati proseguano nelle prossime settimane.

Nel lunghissimo periodo, potrebbe essere un occasione di acquisto, anche se il timing d'entrata non è ancora quello ottimale.

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