FinecoBank volatile a Piazza Affari su timori di uscita Unicredit. Crescono utile netto e ricavi
Utile netto trimestrale in crescita del 6,1% e ricavi totali a rialzo dell’1,8%. In rosso il titolo FinecoBank a Piazza Affari sui timori di una potenziale uscita del Gruppo Unicredit. Cet1 ratio al 20,98%, nuovi clienti su del 2%
Utile netto rettificato in crescita del 6,1% e ricavi totali a rialzo dell’1,8%. A calare è invece il titolo FinecoBank a Piazza Affari, che ha aperto la seduta in rosso del 3,75% sul timore di una potenziale uscita del gruppo Unicredit, recuperando quindi la totalità dei ribassi, riportandosi sopra gli 11 euro per azione.
Trimestrali FinecoBank: conti in crescita
Fineco ha rilasciato nella prima mattina di oggi risultati trimestrali positivi, dopo che il Consiglio di amministrazione ha approvato ieri i conti al 31 marzo 2019. La banca ha registrato profitti rettificati per le poste non ricorrenti pari a 62,6 milioni di euro ed un fatturato complessivo pari a 158,2 milioni di euro. Bene anche il rapporto cost/income, in linea con le cifre dello scorso anno al 41,3%.
FinecoBank: bene l'asset management
I ricavi sono stati trainati dall'area investing (+15,2% anno su anno), con una management fees in crescita del 13,7% grazie alla maggiore incidenza dei cosiddetti "guided products and services", al contributo della divisione asset management e al miglioramento della produttività della rete. Bene anche l’area banking (+4,9%), sostenuta dalla crescita della liquidità transazionale e dalla maggiore incidenza dell'attività di lending. Male infine l’attività di brokerage, scesa nel primo periodo 2019 del 20% a causa di una minore volatilità di mercato e delle nuove normative Esma.
Risultati FinecoBank: Cet1 ratio al 20,98%
Tra gli altri dati, la banca ha confermato la propria solidità patrimoniale con un Cet1 ratio al 20,98% (21,16% a fine 2018) ed ha guadagnato nei primi tre mesi 30.602 nuovi clienti (+2% a/a). Il numero dei clienti totali al 31 marzo 2019 è salito così a circa 1.299.000, in crescita del 6,5%.
"I risultati molto positivi conseguiti nel primo trimestre confermano la qualità di un modello di business in grado di affrontare tutte le fasi di mercato e di creare valore per gli azionisti nel lungo termine grazie a una strategia di crescita sana, solida e sostenibile” ha dichiarato l’ Amministratore Delegato e Direttore Generale del gruppo, Alessandro Foti. “Un modello in grado di generare trimestre su trimestre un flusso di ricavi ben diversificato e una crescita costante di nuovi clienti, attratti dalla qualità dei servizi e della nostra customer experience, senza il ricorso a campagne commerciali di breve periodo."
Unicredit: possibile uscita da FinecoBank
In una giornata di per sé positiva, ai risultati del primo periodo si è accompagnata la notizia di Unicredit, che intende preparare una “potenziale futura” uscita da Fineco (si stima per una quota del 15%). Il piano all’esame di Unicredit, che rivelerà giovedì la propria trimestrale, renderà Fineco indipendente a livello operativo e le permetterà di "cogliere qualsiasi opportunità di mercato, anche nel breve termine in relazione alla sua quota”. Ad ora, Unicredit detiene il 35% di Fineco, dopo aver venduto una prima quota (pari ad un ulteriore al 30%) all’arrivo dell’Ad, Jean Pierre Mustier.
In una nota congiunta le due realtà del credito italiano hanno precisato che la separazione delle due non penalizzerà nessuno dal punto di vista del capitale, della liquidità e della reddittività. L'accordo quadro, hanno inoltre spiegato in nota, prevede la concessione da parte di Unicredit di una garanzia collaterale a favore di Fineco, che detiene 8,3 miliardi di obbligazioni Unicredit in scadenza nel 2024. Ciò neutralizzerebbe la sua esposizione al rischio di credito.
Resta infine in vigore il contratto di licenza del marchio Fineco, con l'opzione per la banca multicanale di acquistarlo in futuro (le finestre di esercizio sono stabilite fino al 2032).
Azioni FinecoBank: raccomandazioni e target price
Le azioni FinecoBank quotano al momento poco al di sopra dei 10,60 euro per azione, dopo aver toccato il proprio massimo storico attorno alle metà di aprile in area 12,50 euro.
Al momento, le raccomandazioni sul titolo si concentrano per la maggior parte su un giudizio hold, con un target price medio a 10,85 euro ed un prezzo obiettivo mediano a 10 euro.
Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG Bank declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti.
Dati di mercato
- Forex
- Azioni
- Indici
I prezzi sopra indicati sono soggetti ai nostri termini e condizioni del sito. I prezzi sono solo indicativi.