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Dal -15% di Geox al -5% di Mondadori, passando per la debolezza del comparto energetico e del settore delle tlc (Mediaset a -8%): in una giornata non semplice per Piazza Affari, partita in rosso dopo la risposta italiana alla richiesta della Commissione Europea in tema di bilancio 2019, a pesare sul listino di Milano sono state alcune delle trimestrali pubblicate nel corso delle ultime ore, che hanno come comun denominatore la tendenza a mettere in conto ribassi sui proventi per l’anno 2019 legati alla precarietà del mercato tricolore.
Geox: titolo a -15%. Pesa il calo dei ricavi
Prezzo ai minimi storici: così Geoxsegna oggi il più basso ribasso della sua storia di quotazione, bucando gli 1,5 euro per azione e toccando minimi in area €1,36. Il titolo ha risentito negativamente i risultati dei primi nove mesi di 2018. I ricavi del gruppo si sono portati a 672,4 milioni di euro, contro i 732,7 milioni dello stesso periodo nel 2017, in calo dell’8,2% (-7,7% a cambi costanti). Il management del gruppo ha però approvato le linee guida del piano industriale 2019-2021: per il triennio in esame Geox si attende una crescita delle vendite nette al tasso medio annuo del 6,5% nel periodo 2018-2021, con un fatturato in crescita a 950-1.000 milioni nel 2021.
Mondadori: -5%. Pesa la svalutazione del business in Francia
Mondadori ha concluso i primi nove mesi dell’anno con un calo dei ricavi pari al 7% circa ed un utile (Ebitda) in leggera crescita. Il risultato netto del gruppo è stato negativo per 181,5 milioni, rispetto all'utile da 31,2 milioni del settembre 2017. A migliorare è stato invece l’indebitamento finanziario netto passato dai 256 milioni di settembre 2017, ai 209,3 milioni di settembre 2017, grazie ad una positiva generazione di cassa per circa 47 milioni.
Nel giorno della presentazione dei risultati trimestrali, la società ha annunciato la svalutazione di Mondadori France (al fair value di 198,1 milioni di euro), di cui sta trattando la cessione a Reworld Media, e delle attività in continuità, i cui ricavi consolidati sono scesi del 6,9% a 658,1 milioni (-7,2% includendo la Francia), principalmente a causa dell'area Periodici Italia; l'Ebitda adjusted è cresciuto del 3,2%, a 62,8 milioni.
Per l'intero anno le attività in continuità dovrebbero registrare ricavi consolidati in contrazione "high-single digit", un Ebitda adjusted in leggero incremento e un risultato netto in contrazione di circa 7 milioni di euro rispetto al 2017 per maggiori componenti non ordinarie. Già a luglio, il gruppo aveva confermato ricavi per il 2018 in leggera contrazione ed un Ebitda adjusted stabile, con un utile in calo di circa 7 milioni ed un cash flow ordinario tra i 55 e i 60 milioni. Da ultimo aggiornamento, il cash flow ordinario dovrebbe attestarsi a 50 milioni (55/60 milioni di euro includendo anche le attività in dismissione).