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Gli stress test bancari non fanno paura ad Intesa Sanpaolo, che all’orizzonte non vede né problemi per se stessa né rischi di stabilità bancaria italiana. Il primo tra gli istituti del credito italiani non teme infatti la prova dell’Autorità bancaria europea, che pubblicherà venerdì i risultati sulla resilienza delle banche del Vecchio Continente.
A rassicurare il mercato è stato oggi Carlo Messina, Ceo del gruppo Intesa Sanpaolo, recentemente entrato nella classifica Harvard Business Review come eccellenza tra i Top 100 chief executive del mondo.
Titolo Intesa: -40% da maggio. Pesa lo stacco dividendo
Da metà maggio a fine ottobre il titolo Intesa ha lasciato sul mercato il 40% della propria capitalizzazione, toccando i minimi da settembre 2016, poco sotto il supporto a 1,90 euro per azione. A pesare sull’andamento, lo stacco del dividendo 2018 (relativo all’esercizio 2017) per un ammontare di 0,203 euro per azione.
"Gli stress test non sono un problema per Intesa Sanpaolo", ha confermato Messina a margine dei lavori della 94esima Giornata mondiale del risparmio. Oltre ad Intesa Sanpaolo, le altre banche italiane sottoposte all'esame dell'Eba saranno UniCredit, Ubi e Banco BPM.
Carlo Messina: Crisi bancarie? L'Italia non rischia
Interrogato sulla situazione bancaria italiana e su una sua possibile non tenuta, ha fatto seguito la risposta del Ceo: "Ma che crisi bancarie! Per favore… Prima di tutto evitiamo di fare delle comunicazioni che creino solo ansie. Dobbiamo dare tranquillita' non ansia".
Relativamente alla possibilità che lo Stato intervenga in caso di specifiche crisi bancarie, "lavoriamo sulla fiducia nel Paese" ha quindi commentato Messina.
Banche italiane: pesa il giudizio S&P
La banca non rischierebbe quindi alcun aumento di capitale, nonostante l’acuta fase di deprezzamento dei titoli governativi italiani.
L’agenzia di rating americana, S&P ha intanto confermato il rating sulla banca, rivedendo però il proprio l'outlook da stabile a negativo. A pesare sul giudizio, l’analoga revisione dell'outlook italiano resa nota lo scorso 26 ottobre.
Analogamente, S&P ha confermato i rating di Unicredit, portando l’outlook a negativo, per allinearlo a quello del debito sovrano.
Stabile invece l’outlook dell’agenzia di rating su Ubi e Credem.