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E’ tempo di grandi alleanze, è tempo di tornare ad investire sul settore farmaceutico. Prende oggi il via la joint venture tra GlaxoSmithKline (GSK) e Pfizer, che prevede la divisione del business in due realtà, una per farmaci e vaccini con obbligo di prescrizione medica, l'altra per prodotti da banco. I titoli, ambedue poritivi, guadagnano rispettivamente nel pomeriggio di mercoledì il 4% e lo 0,5%.
Inserito in un progetto di rinnovamento, la nuova sinergia voluta da GSK porterà alla creazione di un gigante della salute, con una quota di mercato del 7,3 percento rispetto alla totalità dei player del comparto. Nomi quali Johnson & Johnson, Bayer e Sanofi si attestano attorno al 4%.
L’era di Emma Walmsley, Amministratore delegato di GSK dallo scorso anno, entra così nel vivo. In passato la stessa aveva minimizzato sull’idea di separare le due principali linee di business del gruppo, nonostante gli investitori abbiano mostrato il proprio appoggio.
La joint venture tra i colossi del farmaceutico partirà da un fatturato complessivo da 9,8 miliardi di sterline, il 68% dei quali facenti capo alla società britannica. Secondo anticipazioni, l’assetto del nuovo colosso dovrebbe vedere la creazione (in tre anni) di due nuove società di stampo internazionale, aventi sede nel Regno Unito.
L’unione delle due realtà porterà ad un risparmio dei costi dato dall’ottimizzazione delle fonti produttive, degli appalti assegnati e dell’intera catena di approvvigionamento. Inevitabile sarà però un impatto sui posti di lavoro.
Per Pfizer, l'accordo risolve il problema di cosa fare con la divisione retail del gruppo (che annovera prodotti di punti quali antidolorifici Advil e vitamine Multicentrum) che già all’inizio di quest’anno aveva tentato di vendere.
Per GSK, i cui prodotti al dettaglio comprendono il dentifricio Sensodyne e gli antidolorifici di Panadol, inizialmente ritiratasi dalla procedura di asta aperta da Pfizer, l'opportunità di sottoscrivere un accordo equo ha aperto la strada al nuovo accordo.
"L'aspetto di questo accordo è l'opportunità di rafforzare due business: un'azienda leader nel settore dell'assistenza sanitaria ai consumatori ed una nuova GSK focalizzata su prodotti farmaceutici e vaccini".
GSK è assistita dalle firme di Citi, J.P. Morgan Cazenove e Greenhill; Pfizer conta invece su Centerview, Guggenheim e Morgan Stanley.