Prezzo azioni A2A: 5 cose in evidenza sulla Multi-utility del Nord
A2A tocca il record storico di utile netto: 344 milioni di euro nel 2018. Sale il dividendo 2019 a 0,07 euro; stime a 0,08 nel 2020. Il Cda conferma il piano al 2023: nuovi investimenti in tecnologia, focus energie rinnovabili.
Conti 2018 più che positivi per A2A, che ha chiuso lo scorso esercizio con utili netti record a 344 milioni di euro (+17%), il risultato più alto mai conseguito dal gruppo. Bene anche la voce del dividendo che, con un incremento del 21%, corrisponderà agli azionisti nel 2019 una cedola pari a 0,07 euro. A2A ha quindi confermato il piano strategico 2023, proponendosi maggiori investimenti sul fronte dell’innovazione tecnologica e delle fonti rinnovabili.
Titolo A2A: a Piazza Affari i conti non tornano
I buoni risultati del gruppo che fornisce energia a Brescia e Milano non sono bastati a convincere il mercato: Piazza Affari ha reagito negativamente ai numeri della Multi-utility, in calo del 3% a 1,60 euro per azione. Il titolo era cresciuto ieri fino a toccare i massimi del 2019 a 1,65 euro, neutralizzando oggi i rialzi dell’ultimo mese.
A2A, i risultati della Multi-utility del Nord
La Multi-utility del Nord, attiva nella produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas, ha portato a termine lo scorso anno il processo di aggregazione territoriale delle utilities di Como, Monza, Lecco, Sondrio e Varese, tramite una partnership societaria ed industriale.
Parlando di cifre, nel 2018 A2A ha raggiunto un Ebitda pari a 1,2 miliardi di euro, in crescita del 3%. L’indebitamento finanziario netto si è invece fermato a 3,02 miliardi, in miglioramento rispetto ai 3,23 miliardi dell’esercizio precedente. A migliorare, di rimando, è stato anche il rapporto tra debiti finanziari netti ed Ebitda, sceso a 2,45 volte.
Dividendo A2A: 0,07 euro per azione
Nel 2018, A2A ha investito l’11% in più rispetto al 2017 (500 milioni), concludendo l’esercizio con un margine operativo lordo a 1,23 miliardi di euro (+2,7%).
Il Consiglio di Amministrazione della Multi-utility ha proposto all'Assemblea l’approvazione di un dividendo pari a 0,07 euro per ogni azione ordinaria, per un corrispettivo totale distribuito da 218 milioni di euro, in crescita del 21% sull'esercizio precedente. A2A ha fissato lo stacco della cedola il prossimo 20 maggio (record date 21 maggio), con pagamento a decorrere dal 22 maggio.
A tendere, l’importo del dividendo corrisposto dovrebbe salire a 0,08 euro nel 2020, con una crescita progressiva del 5% ogni anno tra il 2021 e il 2023.
A2A, il Cda conferma il piano strategico al 2023
Dopo aver centrato gli obiettivi dello scorso anno, il Cda del gruppo ha approvato il piano strategico all'anno 2023, in cui prevede di raggiungere un Ebitda a 1,5 miliardi di euro ed un utile netto da 460 milioni. La posizione finanziaria netta dovrebbe attestarsi a 3,3 miliardi, con un rapporto debito netto/Ebitda in miglioramento a 2,2x.
Per il futuro, l’azienda dell’energia ha deliberato un piano di investimenti da 4 miliardi di euro (+22% rispetto al precedente piano), con 680 milioni di euro destinati a digitalizzazione e innovazione tecnologica. L’utility milanese tenderà inoltre ad intensificare il proprio business delle rinnovabili, specie solari, rinnovando il proprio impegno in settori delicati per quanto concerne la sostenibilità, quali quello idrico e dei rifiuti.
Non solo energia: l’obiettivo “smart” di A2A
Infine, A2A si propone di accelerare lo sviluppo delle cosiddette “smart grids” le reti intelligenti a sostegno del settore energetico e delle telecomunicazioni. L’amministratore delegato Valerio Camerano dovrebbe impiegare circa 1,4 miliardi nello sviluppo di soluzioni smart, uno dei temi caldi per l’azienda.
Al Cda rimangono ancora da sciogliere nodi importanti, tra cui quello della liberalizzazione del mercato luce e gas (a partire dal 2020 e che porterà i player di mercato a contendersi oltre 20 milioni di famiglie) e quello sulla vendita di Sorgenia, azienda produttrice e distributrice di energia elettrica e gas, in fase di risanamento dopo aver portato a termine la ristrutturazione del debito. A proposito, l'adviser Lazard sta analizzando i possibili compratori sul mercato.
Tra i nomi dei potenziali acquirenti, oltre ad A2A, spiccano la ceca Eph e l’ingles, Sev.En Energy.
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