Prezzo azioni Ferrari: 3 spunti operativi sul titolo di Maranello
Ferrari in rosso, sul circuito e a Piazza Affari. Domani i conti trimestrali; attesa la conference call dell'Ad Louis Camilleri. Trump alza i dazi alla Cina: settore auto in negativo, male anche CNH Industrial e Fca.
Ferrari in rosso, non solo in Formula 1. Il titolo dell’eccellenza automobilistica italiana sconta oggi a Piazza Affari gli effetti delle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, col Presidente Donald Trump che allo scadere dei 90 giorni di tregua (venerdì prossimo) non bloccherà il rialzo dei dazi dal 10 al 25% su circa 200 miliardi di merci importate dall'economia di Pechino.
A risentire della mano pesante del Tycoon statunitense sono anzitutto i settori dell’auto e delle apparecchiature tecnologiche, con la Cina che, dati aggiornati al 2017, importa ogni anno circa il 25% di macchine dagli Stati Uniti, per un totale di oltre 11,5 miliardi di dollari (il 29% dalla Germania); la Cina, dal canto suo, esporta negli Stati Uniti il 32% dei computer, per oltre $46,5 miliardi di giro d'affari. Il Dragone è inoltre importatore diretto di petrolio statunitense, con una domanda di greggio a stelle e strisce superiore ai $3,8 miliardi.
Ferrari: verso i conti trimestrali
Ferrari riporterà domani al mercato i risultati del primo trimestre 2019, dopo i conti di settimana scorsa di Fca e i numeri di CNH Industrial, previsti anch’essi nella giornata di martedì 7 maggio. Oltre alle cifre, la piazza attende la conference call dell'Amministratore delegato Louis C. Camilleri, alla sua prima “uscita pubblica” dall’avvio di campionato di Formula 1. Camilleri potrebbe trovarsi a rispondere sia alle domande che legano la Rossa al circuito, sia alle dinamiche che la collegano all'andamento del titolo in Borsa.
Secondo le stime di mercato, il primo trimestre di Ferrari dovrebbe concludersi con ricavi in crescita a 860 milioni di euro (+4%), un l'ebitda adjusted stabile anno su anno a 273 milioni ed un utile netto aggiustato, su del 5%, a 157 milioni. Bene la voce del debito netto, che da previsioni dovrebbe contrarsi fino a 135 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto ai 413 milioni del primo trimestre 2018. Il secondo semestre dovrebbe portare con sé rinnovata positività, grazie al lancio del nuovo segmento Icona.
Ferrari: riacquisto azioni proprie
Dopo essere arrivata a testare i massimi da inizio 2019 con una chiusura in area 123,50 euro per azione (livelli che mancavano da circa 10 mesi), Ferrari NV ha ritracciato fino al supporto di 120 euro, aprendo la seduta di oggi in calo a 116 euro (con minimi di seduta a 113.
A monte del movimento positivo che da oltre cinque mesi sostiene le quotazioni della casa di lusso, l’operazione di riacquisto di azioni proprie: tra il 24 aprile ed il 2 maggio compresi, Ferrari ha acquistato circa 54.550 azioni ordinarie per un controvalore pari a 6,61 milioni di euro, nell'ambito del programma annunciato il 28 dicembre 2018. Al momento, Maranello detiene il 2,48% del capitale sociale totale emesso dal gruppo, incluse azioni ordinarie e azioni speciali.
Ferrari: raccomandazioni a Piazza Affari
Il titolo Ferrari perde oggi a Piazza Affari il 2,5%. In termini ytd la casa di lusso mostra una performance del +34,5%, su valori prossimi a quelli di un anno fa.
A livello di raccomandazioni, poco meno della metà degli analisti Reuters ha espresso un parere hold, mantenere; l’altra metà si divide invece tra posizioni buy (31%) e strong buy (15%). Il target price medio di Ferrari si fissa oggi a 119,6 euro per azione, in linea con la rilevazione precedente e in crescita rispetto ai mesi di marzo (118 euro) e febbraio (116,75 euro). Più alto il valore mediano, pari a 123 euro.
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