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Saipem conferma il profondo rosso delle scorse sedute con una trimestrale che delude le aspettative di mercato. Il tutto, in un contesto sfavorevole per il comparto del petrolio, colpito dalle vendite in scia alla volatilità delle rinnovate tensioni.
Il titolo rimbalza però in apertura a Piazza Affari, allungandosi oltre il 4% (sopra area 4,6 euro per azione) sulla notizia di una serie di progetti che il gruppo avrebbe in programma in Arabia Saudita.
Saipem: male la trimestrale. Ma il titolo rimbalza
Trimestrale negativa e sotto le attese degli analisti quella di Saipem, che ha chiuso il terzo quarto di 2018 con una perdita di 34 milioni di euro, al netto di svalutazioni e oneri da riorganizzazione per 45 milioni.
I risultati del gruppo, attivo nel settore della perforazione, ha chiuso gli ultimi nome mesi con un rosso da 357 milioni e ha deluso le aspettative di mercato, che prevedevano un utile netto Q3 da 39 milioni.
Saipem ha quindi confermato la guidance per l’anno 2018, che dovrebbe vedere ricavi per circa 8 miliardi ed un ebitda adjusted superiore al 10% dei ricavi; l'ebitda ajusted del terzo trimestre si è attestato a 277 milioni. Gli investimenti tecnici dovrebbero attestarsi a 0,5 miliardi, con un debito netto da 1,3 miliardi. Il debito netto al 30 settembre si è fissato a 1,27 miliardi di euro, ridimensionato rispetto al livello di 1,296 miliardi al 31 dicembre 2017).
"Buone opportunità commerciali"
"Il mercato offre segnali di inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni” ha argomentato l'AD del gruppo, Stefano Cao, “supportato da una buona visibilità di opportunità commerciali, in particolare nei settori Engineering & Construction".
Secondo quanto comunicato dall’azienda, il risultato del terzo trimestre sconta le svalutazioni del circolante e l’accantonamento di taluni costi, per complessivi 89 milioni di euro dovuti a giudizi pendenti. A pesare sono stati anche i 38 milioni di accantonamento effettuati dalla società in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza pronunciata dal Tribunale di Milano il 19 settembre, avente ad oggetto fatti di reato commessi dal gruppo (marzo 2010) in Algeria, in relazione ad alcune commesse già da tempo portate a compimento.
"L'Arabia Saudita storicamente è stata uno dei pilastri della nostra strategia” ha argomentato Cao rispondendo a una domanda nel corso della conference call sui risultati del terzo trimestre. “Anche oggi la parte più importante dei contratti è in Arabia Saudita, in partcolare con Aramco”.
"Abbiamo stabilito una serie di legami permanenti nel Paese” ha concluso l’AD “e questo ci dà vantaggi in termini di attività che sviluppiamo nel Paese. Guardando avanti, devo dire che ci sono un gran numero di progetti importanti in Arabia Saudita da sviluppare onshore e offshore".