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Maxi svalutazione d’avviamento domestico da 2 miliardi di euro, non più sostenuti dai flussi di cassa. Una decisione, questa, presa, a detta del primo socio Vivendi, dal consiglio con il voto contrario dei rappresentanti francesi. E mentre tornano a suonare i campanellini d’allarme sul debito di TIM, Vivendi ha espresso il proprio disappunto riguardo ad un annuncio che piomba sui mercati a metà esercizio
Nella nota pubblicata ieri, Telecom Italia ha rivisto le attese per l’anno 2018, nonostante la buona performance dal punto di vista operativo.
Telecom Italia (TIM): il risultato dei primi nove mesi 2018
Numeri alla mano, per i primi nove mesi dell’anno i ricavi del gruppo facente capo ad Amos Genish si sono attestati a 14,2 miliardi di euro. L’utile netto ha invece toccato quota 1,2 miliardi, mentre l’Ebitda si è rivelato a 6,03 miliardi, in linea col consenso degli analisti.
Le vendite di periodo sono dimunite secondo le attese del 3,1%, a 14,22 miliardi di euro, mentre l'indebitamento finanziario a fine settembre ha toccato i 25,19 miliardi. La società ha registrato inoltre perdite nette per 800 milioni di euro.
Il gruppo ha comunicato che le stime di un debito netto per l’anno in corso a 2,7 volte circa l’Ebitda, il margine operativo lordo (al netto dei costi sostenuti dalla società per il 5G, della multa relativa al golden power, della svalutazione del real brasiliano e, in lineo generale, delle tensioni sul mercato interno) presumibilmente non verrà rispettato, riducendo la capacità della società di ripagare il suo debito.
Telecom Italia (TIM): Piazza Affari accusa il -6%
Il titolo, che venerdì ha aperto a ribasso sul listino italiano e che ha allungato le perdite oltre il -6%, ha scontato negativamente l’annuncio delle svalutazioni da 2 miliardi di euro, attribuibili alla rete fissa italiana. Il flusso di cassa e la generazione di Ebitda, secondo l’azienda, sarà infatti inferiori rispetto alle previsioni d’inizio anno a causa di un contesto competitivo più duro in Italia (dopo l’ingresso di Iliad).
Il calo della divisione core domestic, che secondo la semestrale ha un valore di carico di 4,5 miliardi, sarebbe dovuto, da un lato, al deterioramento del quadro competitivo e regolatorio; dall’altro, ai più alti tassi di interesse.
Vivendi (primo socio Telecom Italia): l'obiettivo è "tutelare gli interessi"
Vivendi, primo socio di Telecom Italia (Tim), potrebbe ora convocare un'assemblea per nominare i suoi rappresentanti in consiglio, non escludendo “alcuna iniziativa che potrebbe esser idonea a tutelare i suoi interessi”. Il gruppo francese potrebbe infatti chiamare a raccolta i soci per chiedere la revisione del consiglio La stessa ha inoltre attaccato il fondo Elliott, che avrebbe posto in essere una politica di performance a breve termine che avrebbe però deluso le promesse. Vivendi ha confermato che il consiglio non convocherà l'assemblea per la nomina del revisore.
Nonostante una svalutazione che potrebbe destabilizzare il gruppo nel prossimo futuro, dopo la pubblicazione dei risultati, Jefferies ha confermato un rating 'buy' con target a 75 cent; Bernstein, anch’essa in posizione buy, ha invece riportato un prezzo target da 80 cent.