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Secondo giorno di trimestrali a stelle e strisce, ancora una volta nel segno dei grandi nomi finanziari. Protagonisti id giornata, JP Morgan e Wells Fargo, la prima, i cui conti deludono le attese per la prima volta in sedici mesi; la seconda, con utili del trimestre sopra le stime, ma ricavi deludenti.
Nell’ultimo trimestre 2018, JP Morgan ha riportato un utile netto pari a 7,07 miliardi di dollari, in crescita del 67% rispetto al medesimo periodo 2017. A deludere le attese è stato però il dato sull’eps, pari a 1,98 dollari, contro un utile per azione previsto dagli analisti a $2,2.
Anche i ricavi della banca sono saliti, crescendo del 4%, a 26,8 miliardi di dollari, al di sotto però dei 26,84 miliardi fissati dagli esperti.
Notizie positive hanno riguardato il margine di interesse, alzatosi del 9%, a 14,5 miliardi, mentre gli altri ricavi sono scesi dell'1%, a 12,3 miliardi. Più greve si è fatto l’ammontare delle spese complessive, a 15,7 miliardi (+6%), rispetto ai 14,9 miliardi registrati nel 2017. A deludere gli operatori di mercato sono stati infine i ricavi da trading, calati del 5,7% a 3,17 miliardi, in scia alla crescita delle turbolenze del mercato. Tale risultato contrasta le aspettative dell'amministratore delegato del gruppo, James Dimon, che a dicembre aveva pronosticato ricavi da trading in linea coi numeri del Q4 2017.
"Il 2018” ha commentato Dimon “è stato un altro anno solido per JP Morgan Chase, con ricavi e utili record, anche al netto dell'impatto della riforma fiscale”. A ciò si aggiunge . "Ogni area di business ha incrementato ricavi e utile", ha aggiunto, "continuando inoltre a fare investimenti significativi in prodotti, dipendenti e tecnologie". Ma nel pre mercato a Wall Street il titolo JP Morgan scende del 2,5% circa.
Dopo aver avviato la giornata a -3%, il titolo ha recuperato parte del terreno, portandosi a ribasso di circa un punto e mezzo percentuale.
Risultati in chiaroscuro per Wells Fargo che, analogamente a quanto accaduto ieri a Citigroup, ha concluso un quarto trimestre 2018 con dati contrastanti. Il colosso finanziario a stelle e strisce ha registrato un utile netto relativo all’ultimo periodo dell’anno pari a 6,1 miliardi di dollari, pari ad 1,21 dollari per azione. Dati, questi, in calo coi medesimi risultati registrati nel 2017, rispettivamente a 6,2 miliardi, con un eps a $1,16. Gli analisti pronosticavano un dato a 1,19 dollari per azione.
A calare è stata invece la voce dei ricavi: secondo quanto riportato oggi dalla banca, le entrate del Q4 si sono attestati a 21 miliardi di dollari, inferiori ai 22,1 miliardi di un anno fa. Il consensus prevedeva un giro d’affari complessivo da 21,7 miliardi.
Complessivamente, il 2018 è stato un anno positivo per il gruppo, con utili in crescita a 22,4 miliardi, nonostante un fatturato in calo a quota 86,4 miliardi.
Il titolo Wells Fargo sconta negativamente il dato trimestrale, con il titolo che nel corso della seduta allunga le perdite a -2,6%.
Trimestrali Usa: la stagione delle banche
Mercoledì 16 l’attesa è rivolta ai numeri di Bank of America, Goldman Sachs, BlackRock e US Bancorp.
Giovedì 17 la palla passerà nelle mani di Morgan Stanley, BB&T ed American Express.
La settimana dei finanziari si concluderà infine venerdì 18 con, tra le altre, State Street.