Bce: di cosa hanno discusso i vertici nella riunione di ottobre?
La Banca Centrale Europea ha pubblicato il verbale della riunione che si è tenuta il mese scorso. Ecco di cosa si è parlato nell’ultimo incontro con Mario Draghi presidente
Quella del 23 e 24 ottobre è stata l’ultima riunione della Banca Centrale Europea con Mario Draghi presidente. Eppure, a quanto si evince dai verbali pubblicati oggi, non verrà ricordata per molto altro. Sembra infatti che i vertici delle banche dell’Eurozona abbiano dato fuoco alle polveri durante la riunione di settembre, lasciando all’ultima spazio per delle mere conferme e valutazioni sulla politica monetaria dell’istituto europeo.
Tutto pronto per l’insediamento di Lagarde
Si tratta in effetti di un periodo di transito, in attesa del passaggio delle consegne tra Draghi e Christine Lagarde (già presidente del Fondo monetario internazionale). Non a caso, infatti, quel che emerge dai verbali della riunione di ottobre è un generale “appello per una maggiore unità nel consiglio direttivo”: un chiaro riferimento alla riunione di settembre, quando la manovra disposta da Draghi (il suddetto Quantitative Easing, acquisti di titoli di stato da 20 miliardi al mese, partito lo scorso 10 novembre, e il taglio dei tassi sui depositi a -0,50%) aveva provocato la netta opposizione di alcuni governatori e le dimissioni della tedesca Sabine Lautenschaeger.
D’altra parte, neanche in occasione di quest’ultima riunione i governatori del comitato esecutivo hanno mancato di esprimere le proprie perplessità sui tassi di interesse e sull’effetto negativo che potrebbero avere sulle economie dell’eurozona.
Ribadito anche l’atteggiamento “wait and See”, in altre parole un appello alla pazienza nei confronti degli stati dell’Eurozona, in attesa che gli stimoli introdotti dispieghino i propri effetti.
Permangono infatti i timori sul futuro, considerando soprattutto l’incertezza della situazione economica globale. Il perdurare della situazione di instabilità, nei timori dei governatori delle banche centrali, potrebbe implicare un'inflazione sempre più debole. Inoltre, secondo quanto riportato nel verbale, a settembre non vi sarebbero stati i segnali di crescita attesi. Qualunque considerazione avvenuta durante la riunione di ottobre ha tenuto in considerazione gli sviluppi relativi a guerra commerciale tra Cina e Usa e sviluppi sulla Brexit – al momento dell’incontro, l’accordo appena negoziato dal premier Britannico Boris Johnson era appena naufragato in Parlamento.
Quello di novembre invece sarà il primo incontro con Lagarde presidente. Proprio domani l’ex vertice dell’Fmi pronuncerà un discorso in cui sono attese le prime linee guida della sua nuova politica monetaria.
Come hanno reagito i mercati?
Non si registrano tuttavia movimenti sensibili sui mercati della zona euro. Il cambio EUR/GBP resta a 0,85, mentre quello EUR/USD segna 1,10. Poco mossi anche i principali indici europei: Francoforte-0,02%, Milano-0,06%, Parigi-0,04%, Londraunica leggermente positiva, a 0,13.
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